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[CONTRIBUTO] Anche Greta Thunberg con noi a Ghedi?

Riceviamo e pubblichiamo questo contributo dai compagni della redazione Il Pungolo Rosso, già disponibile sul loro sito (vedi qui):

Appena quattro giorni fa abbiamo pubblicato questo post,
https://pungolorosso.wordpress.com/2023/10/16/ecologisti-nulla-da-dire-sul-disastro-ambientale-e-sanitario-in-corso-a-gaza/
che conteneva un paio di domande per i militanti ecologisti, soprattutto i più giovani. Con la tempestività e l’abile uso dei social che la contraddistingue, ecco la risposta su X, di Greta Thunberg (il post è di ieri):

“Oggi scioperiamo in solidarietà con Palestina e con Gaza: il mondo deve alzare la voce e chiedere un cessate il fuoco immediato, giustizia e libertà per i palestinesi e tutti i civili coinvolti”: lo scrive Greta Thunberg sul suo profilo di X. Il post è corredato di una foto, accanto a Greta altri attivisti con cartelli pro Gaza. Una ragazza ne espone uno che recita: “Questa ebrea sta con la Palestina”.

Anche Greta Thunberg con noi a Ghedi? Dai, ragazzi, si scherza. Dopo di che, però, accogliamo la presa di posizione di Greta Thunberg dalla parte della Palestina come una buona novità, e ci auguriamo che questo tipo di intervento diventi, tra i militanti ecologisti, pratica corrente. I giovani ambientalisti d’Italia in qualche modo dovranno mettersi in moto. A noi vetero marxisti sembrava strano che un movimento così rilevante e schierato per la difesa dell’ambiente non si fosse accorto delle macerie, a Gaza come in Ucraina, delle conseguenze che la guerra ha per la salute e la vita umana. In definitiva lottare davvero per l’ambiente non è roba da figli dei fiori, non è occuparsi per puro diletto della salvaguardia di qualche farfalla o di alberi rari, è questione di salute e di vita per tutte le specie, per tutto il pianeta, e le guerre capitalistiche sono la massima espressione della devastazione ambientale.

In queste guerre, le “loro” guerre, la nazione, la patria, la civiltà, la democrazia, etc. sono solo strumenti per avvelenare le menti, e nascondere il vero oggetto del contendere tra gli opposti schieramenti: l’appropriazione e la rapina di ogni tipo di risorsa, mentre i proletari dei vari paesi sono le vittime di queste contese.

Sabato 21 ottobre manifesteremo a Ghedi, davanti alla base militare nella quale sono depositate decine di bombe atomiche da montare sugli aerei italiani. Non c’è occasione migliore per testimoniare che la battaglia per l’ambiente, per la difesa della vita e della salute delle specie non può essere una cosa a sé, un fatto in cui “la politica non c’entra”. Un ambientalismo conseguente non può sottrarsi da un impegno al fianco dei lavoratori, dei proletari in lotta contro le guerre capitalistiche e l’economia di guerra, contro i propri governi, i veri nemici che stanno “in casa propria”. Ed in questo momento non può sottrarsi ad una risposta secca, inequivocabile, su Gaza, la Palestina e lo stato di Israele. Altrimenti l’ambientalismo si riduce ad un mero passatempo per privilegiati.