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[GENOVA] Poliziotti “contusi” al consiglio comunale? Facciamo chiarezza. Un altro esempio di democrazia “blindata”

POLIZIOTTI CONTUSI AL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA?

FACCIAMO CHIAREZZA

Con una nota stampa la questura minaccia di denuncia i partecipanti al presidio di martedì scorso al Comune, alcuni poliziotti addirittura sarebbero dovuti ricorrere a cure mediche per l’inaudita violenza dei contestatori.

Un chiaro e squallido tentativo di intimidire le centinaia di persone che da mesi partecipano alla mobilitazione cittadina contro la guerra e in solidarietà alla Palestina.

Nella nota la questura ribalta la realtà dicendo di aver “garantito la regolare fruibilità del Palazzo del Comune” quando invece un imponente cordone di digos, polizia locale e reparti celere schierati con scudi e manganelli martedì ha bloccato per più di due ore la possibilità di assistere al consiglio comunale in corso, impedendo l’accesso a chiunque volesse entrare nel Palazzo.

Lo schieramento di forze dell’ordine impediva l’accesso ad una seduta del Consiglio formalmente aperta al pubblico, un elemento che nessun giornale si è preoccupato di riportare nel dare notizia della “forzatura”.

Che alcuni agenti siano stati feriti dai tentativi dei manifestanti di entrare in comune rasenta il ridicolo per chiunque fosse presente. Sarebbe, invece, interessante capire come mai, per tutti i giornalisti presenti, la giornata si era conclusa in maniera tranquilla e senza scontri, salvo poi cambiare idea il giorno dopo, in seguito alla velina del questore.

I consiglieri comunali (di destra e sinistra) – che prima votano a favore dell’invio di navi italiane in scenari di guerra e poi si trincerano dietro scudi e cordoni della polizia quando qualcuno si presenta a chiederne conto – sono un lampante esempio di “democrazia blindata”, che traccia bene il solco tra interessi diversi e inconciliabili: quelli degli industriali, dei terminalisti e degli armatori (e dei loro lacchè nelle istituzioni) e quello dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il mondo, quelli vittime delle bombe occidentali al di là del mare, e quelli qui in Europa colpiti dai tagli a istruzione, sanità e servizi pubblici per finanziare nuove missioni militari.

p.s.: in foto la propaganda a caratteri cubitali proiettata urbi et orbi dal grattacielo di Primo Canale

SI Cobas Genova