LA REPRESSIONE NON FERMERÀ LE LOTTE PROLETARIE

Oggi il Tribunale di Napoli, sezione penale ha condannato a 6 mesi di reclusione uno dei coordinatori provinciali SI Cobas Eddy Sorge per una manifestazione dei disoccupati 7 novembre avvenuta nel lontano 2019 fuori al comune di Napoli, nella quale i vigili urbani avevano aggredito i manifestanti che protestavano nel pressi del portone di via Verdi a causa di uno dei tanti rinvii dei tavoli istituzionali.
Altri 3 compagni disoccupati sono invece stati assolti, a riprova dell’inconsistenza del teorema accusatorio.
È evidente come si stia assistendo a un escalation di attacchi repressivi contro le lotte per il lavoro e il salario: attacchi che si concentrano principalmente contro quei compagni che assumono un ruolo di direzione o di punto di riferimento di queste lotte.

L’obbiettivo dello stato e dei padroni è di creare un clima di terrore attorno alla nostra organizzazione e al movimento dei disoccupati, attraverso “azioni esemplari” che fungano da disincentivo alle lotte e  costringano i proletari ad abbassare la testa e ad accettare passivamente le loro politiche di guerra, di precarietà e di supersfruttamento.

Si tratta di un disegno che viene dall’alto ed é legato a doppio filo al clima da stato di polizia voluto dal governo Meloni e sintetizzato dal Ddl sicurezza: l’operato della Questura e della magistratura è funzionale a questo disegno politico.

Il SI Cobas e il movimento disoccupati 7 novembre dimostreranno ancora una volta coi fatti che le istanze di emancipazione dei gli sfruttati sono più forti di qualsiasi teorema repressivo.

Solidali e complici con Eddy

Solo la lotta paga!

SI Cobas Napoli e Caserta

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