Sciopero impianto ENI-VERSALIS

Che succede nell’impianto Eni-Versalis del Petrolchimico di Ferrara?

Da venerdì sono in sciopero i lavoratori di Idealservice srl, società che presta i servizi nell’impianto di Ferrara.

Le ragioni della protesta operaia sono diverse e tutte importanti perché attengono al futuro di migliaia di lavoratori e lavoratrici.

La scelta del colosso miliardario Eni di dismettere Versalis con la conseguente decisione di abbandonare la produzione della chimica di base non può che avere conseguenze disastrose su tutto il settore, a partire da un ennesimo duro attacco alle condizioni operaie di vita e lavoro.

Infatti, chiudere gli impianti di “cracking” (il processo chimico che permette di estrarre le materie prime per produrre qualunque tipo di plastica) a Priolo e Brindisi, dopo Porto Torres, Gela e Porto Marghera, mette seriamente a rischio le sorti anche dei siti di Ferrara e Ravenna.

Concretamente, 20000 addetti potrebbero trovarsi senza lavoro, perché le scelte di Eni non sono ascrivibili ad alcuna “riorganizzazione” o “ristrutturazione”: invece si tratta di una dismissione vera e propria, cioè licenziamenti di massa, quale operazione padronale approvata e caldeggiata dal governo Meloni.

Il secondo aspetto è specifico del sito di Ferrara: da quasi un anno è scaduto l’appalto, prorogato di sei mesi in sei mesi, lasciando i lavoratori senza certezza e condannandoli a una prospettiva che aggiunge precarietà a precarietà.

Inoltre, ci sono risposte ma fumose sulla applicazione del Pdr e risultano a rischio accordi che dovrebbero partire il 1° aprile (quali la maggiorazione del salario per i turni notturni e del lavoro domenicale).

Come organizzazione sindacale, le nostre richieste – di informazioni precise su chi gestirà l’appalto e per quanto tempo, sull’applicazione degli accordi e soprattutto sulle prospettive dello stabilimento di Versalis – non sono “pretesti” ma necessità.

Solo la lotta paga!

SI Cobas

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