1° Maggio 2025 contro guerre imperialiste, sfruttamento e repressione.

1 MAGGIO contro guerre imperialiste, sfruttamento e repressione
I tamburi di guerra si fanno più forti.
Dalle istruzioni per l’uso dei kit di sopravvivenza in caso di attacco nucleare fino al piano di
riarmare l’Europa con 800 miliardi sottratti alla spesa pubblica e al welfare sociale, è chiaro
che i Governi occidentali su scala internazionale sono sul piede di guerra. Assistiamo a una
fase di crisi strutturale del capitalismo: mentre sul fronte europeo i finti processi di pace
nascondono obiettivi di rapina e sfruttamento di terre e uomini, restano le vittime in campo
russo e in campo ucraino.
In Palestina si consuma senza tregua una delle operazioni imperiali e coloniali più
documentate della storia, congiuntamente a un genocidio di una intera popolazione.
Piani di deportazione, fascismo e razzismo istituzionale, repressione e tendenza alla guerra
su scala mondiale sono caratteristiche che accomunano dal Vicino Oriente alla Cina e USA.

CHE FARE?
In Italia assistiamo a un attacco senza precedenti alle condizioni di vita, ai diritti dei
lavoratori e a tutti quei movimenti che negli anni hanno costruito spazi di conflitto.
Il nuovo Decreto-Legge e l’anteprima della repressione poliziesca del 12 Aprile, anticipano
una fase sociale di attacco che investirà tutte le lotte e tutti gli attori coinvolti contro le
politiche governative, per disciplinare in senso autoritario la società finanche in forma
preventiva.
Per questo per il 1 Maggio ci opporremo all’apparato di sicurezza dello Stato che a partire
dai quartieri proletari prova ad assopire ogni forma di conflitto sociale e di opposizione di
classe: le zone rosse delineate dal Governo negli ultimi mesi, si inseriscono in un panorama
più ampio di guerra interna ai lavoratori e alle masse povere di questo paese.
Al contempo l’aumento del carovita, parimenti alla compressione dei salari, conseguenze di
un’economia di guerra avallata da tutti i Governi occidentali, ci consegna un quadro che
come lavoratori, studenti e realtà sociali dobbiamo contrastare.

RISPONDERE ORGANIZZATI
Negli ultimi mesi, decine e decine di lotte politiche e sindacali hanno attraversato il paese
per il miglioramento delle condizioni salariali e di vita a partire dai luoghi di lavoro.
Emblematiche sono le lotte contro i licenziamenti politici e contro l’utilizzo strumentale
della cassa integrazione per introdurre delle ristrutturazioni su larga scala – come quelle
recenti in GLS, BRT e in generale in tutto il settore della logistica.
Si tratta di una crisi che già colpisce duramente i lavoratori di altri comparti industriali quali
ad esempio quello metalmeccanico e dell’automotive.
L’accelerazione di questo processo a livello globale e le contraddizioni che ne deriveranno
spingeranno centinaia di migliaia di operai e operaie a subire licenziamenti di massa,
delocalizzazioni, e perfino, come accaduto in Germania per Volkswagen, la riconversione
delle aziende in industrie del riarmo.

E’ per questo che il 1 Maggio riteniamo di fondamentale importanza rimettere al centro, del
dibattito in seno ai movimenti dei lavoratori, degli studenti, degli occupanti casa, dei
detenuti, delle realtà antifasciste, antirazziste e delle realtà palestinesi il tema delle guerre
imperialiste, delle politiche di sfruttamento e repressione e ricompattare un fronte, che a
livello internazionale, sia capace di opporsi alle politiche guerrafondaie, a opporsi ai venti di
guerra che puntano a utilizzare proletarie e proletari come carne da macello nella guerra
interna e come carne da cannone nelle guerre del capitale.

Corteo cittadino
dalla rotonda di Via Padova (angolo via Giacosa) a Parco ADIL
1 Maggio ore 14:30
“Il motore della storia è la lotta di classe”
Promuovono:
S.I. Cobas , COA T28, Panetteria Occupata, FGI, UDAP, G.P.I., C.P.L.
Aderiscono:
A.P.I., CSA Vittoria

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