IL NOSTRO 25 APRILE NON È QUELLO DELLE ISTITUZIONI E DEI PARTITI ELETTORALI. CONTRO GUERRA E RIARMO LAVORO, SALARIO, SANITÀ!

Noi sappiamo che l’uguaglianza non si trova nelle urne o nella finzione giuridica.

La società è divisa in classi antagoniste.
Che lo scontro non è solo fra idee e valori, ma tra i conto in banca e la quantità di ricchezza materiale su cui riusciamo a mettere le mani.

Il potere politico perpetua il suo potere economico. Noi siamo per lottare contro l’intera struttura di gestione, di controllo, di repressione e costruire una società dove il potere sia nelle mani della nostra classe.

L’involucro democratico nato dalla resistenza ha permesso forme di agibilità alle istanze dei proletari, ma queste sono state quasi sempre il frutto di durissime lotte contro la classe dominante e il suo stato, e non certo della “gentile concessione” dei governi e dei parlamenti, ne tantomeno della “costituzione più bella del mondo.

Oggi che quei minimi spazi di agibilità vanno restringendosi fino a scomparire in conseguenza della crisi e della corsa al riarmo (vedi DL sicurezza) il nostro compito è di stare in piazza in tutte le mobilitazioni e le manifestazioni contro il governo Meloni, contro la guerra e contro il genocidio del popolo palestinese, ma in maniera autonoma e alternativa a ogni sirena elettoralista e istituzionalista, e in aperta contrapposizione a quei partiti e a quei sindacati che direttamente o indirettamente sostengono la guerra e il genocidio sionista.

Noi eravamo in piazza non per difendere questa democrazia in cui domina il profitto ma per la lotta di classe, altrimenti è un non senso.

Per una nuova liberazione, per una nuova resistenza nelle fabbriche e nelle scuole, nelle piazze e nei quartieri.

Per questo lo spezzone di classe oggi a Napoli, da Bagnoli a Scampia, dal Rione Traiano alla Sanità è la strada che rafforzeremo.

Ci vediamo il 1° Maggio h 10:00
Ospedale San Gennaro alla Sanità.

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