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[PUBBLICOIMPIEGO] Perchè le Rsu e le organizzazioni sindacali dell’Inps non chiedono insieme al SI Cobas che venga annullato il licenziamento di Mauro Gennari un lavoratore della sede di Roma Monteverde


APPELLO ALLE RSU E ALLE OO.SS. DELL’INPS

Perché le RSU e le organizzazioni sindacali dell’INPS non chiedono insieme al SI COBAS che venga annullato il licenziamento di Mauro Gennari un lavoratore della sede di Roma Monteverde?

Nell’interesse di tutte/i le/i lavoratrici/tori le RSU e le organizzazioni sindacali non possono ignorare quanto denunciato da Mauro nelle sue lettere aperte!

Licenziare Mauro per aver commesso presunti errori in una specifica tipologia di pratiche, quando per anni tali pratiche sono state costantemente controllate e approvate da chi in INPS è tenuto a svolgere tale adempimento, rende licenziabili tutte/i le/i lavoratrici/tori.

Perché poi il Presidente dell’INPS continua a non rispondere alle lettere aperte di Mauro?

Se per il nuovo presidente dell’INPS è necessario rivoluzionare l’organizzazione in INPS per noi del SI COBAS è inaccettabile che vengano addossate ai lavoratori responsabilità per un’organizzazione del lavoro che si è dimostrata fallimentare!

25 giugno 2019                                                                                             

SI COBAS Pubblico Impiego


Si allega di seguito articolo da Il Messaggero.it: “Pagamenti veloci, formazione e più controlli, così cambia l’Inps.” “Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha pronto il piano per riformare l’istituto previdenziale…”

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Economia

Pagamenti veloci, formazione e più controlli, così cambia l’Inps

Economia > News

Domenica 23 Giugno 2019 di Francesco Pacifico e Umberto Mancini

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Nuove direzioni centrali, una scuola nazionale per il Welfare per erogare formazione a tutta la pubblica amministrazione, la riorganizzazione della dirigenza locale. Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha pronto il piano per riformarel’istituto previdenziale: l’ha annunciato a fine maggio alla prima linea riunita a Spoleto e vorrebbe partire già a luglio. Ma tanto attivismo spaventa non poco la Lega, che chiede al padre del reddito di cittadinanza di aspettare la nomina del consiglio d’amministrazione, sul quale la maggioranza è divisa, con il Carroccio che ha rilanciato come vicepresidente o direttore generale il nome di Mauro Nori.

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IL DOCUMENTO

Stando ai documenti diffusi nella due giorni umbra, Tridico punta a rivoluzionare l’organizzazione. Sul versante della protezione sociale pensa ad una struttura per l’inclusione sociale, la povertà e l’assistenza, a un’altra tutta dedicata agli ammortizzatori sociale e a una terza per «credito e welfare».

Per superare il «notevole ritardo che si sta accumulando nella liquidazione delle pensioni sia private sia pubbliche», l’attuale direzione pensioni perderebbe le competenze sulla «posizione assicurativa degli iscritti in attività» e sulle convenzioni internazionali, destinate a due organismi da costituire.

Separazione anche tra «organizzazione» e «informatica», per accelerare l’innovazione tecnologica. Per «dare concretezza ai concetti di trasparenza e alla prevenzione della corruzione» si guarda a «un corpo ispettivo dedicato» ex novo, tenendo fuori le attività di vigilanza e quelle di audit.

Spacchettata anche la direzione centrale «politiche del personale», accanto alla quale ne nasceranno una per la «sicurezza, benessere e logistica» e soprattutto un’altra per la formazione.

Da questa dipenderà la scuola nazionale del Welfare, impegnata sia nell’aggiornamento dei dipendenti interni sia a offrire a pagamento formazione a tutta la pubblica amministrazione.

Se non bastasse, Tridico si sta interrogando se affidare a un ente esterno tutto il patrimonio immobiliare dell’Inps (oltre 2,5 miliardi di euro il suo valore) e se limitare l’autonomia dei funzionari locali: a loro sarà chiesto di rispondere direttamente «ai dirigenti di prodotto» del livello centrale.

Su questo piano il presidente ha chiesto ai funzionari di inviargli per iscritto entro fine giugno consigli e proposte.

In quest’ottica sono nati tre gruppi di lavoro, che lo stesso Tridico ha voluto chiamare con i nomi di tre grandi rock band (Pink Floyd, Genesis e Dire Straits). Intanto avrebbe già individuato i dirigenti da valorizzare: Vincenzo Caridi, papabile come vicedirettore generale, Giorgio Fiorino e Maria Grazia Sampietro entrambi in lizza per la direzione pensioni, Luciano Busacca, molto vicino all’ex presidente Tito Boeri.

Ma prima si deve chiudere il cerchio sul futuro cda, con Lega e Cinquestelle che hanno rallentato perché divisi su Nori, attuale vicecapo di gabinetto del Mef ed ex direttore dell’Inps. Vista la sua esperienza e le sue conoscenze del mondo del Welfare, il Carroccio ha puntato su di lui anche per frenare l’attivismo di Tridico.

Contrari alla nomina i grillini e lo stesso economista padre del reddito di cittadinanza. Finora i partiti di governo hanno concordato soltanto sulla divisione dei posti (due al Carroccio, uno al M5S, due all’opposizione) in consiglio e gli emolumenti degli amministratori (140.000 euro al presidente, centomila al vice, 70.000 agli altri). Come detto, il Carroccio vorrebbero come numero due Nori, Tridico invece punta sull’attuale vicecommissario Adriano Morrone (indicato nei mesi scorsi dai salviniani) e sulla conferma della direttrice generale Gabriella Di Michele. Per l’altro posto in cda, e sempre in quota Lega, si fanno i nomi di Gianni Bocchieri, che puntava all’Anpal, e a Rosario De Luca.

Meno problemi per delineare il futuro dell’Inail: il presidente sarà, in quota Carroccio, Francesco Bettoni, affiancato in cda da Francesca Maione, Rosario Rampi, Vincenzo Silvestri e Francesco Verbano.