ENNESIMO ATTO INTIMIDATORIO E REPRESSIVO CONTRO I COMPAGNI DI NAPOLI
Stamattina una notifica della polizia giudiziaria è giunta a casa di Eddy dirigente del SI Cobas e del movimento dei disoccupati “7 Novembre”, da anni in prima fila in tutte le battaglie sociali nel capoluogo partenopeo.
Lo Stato esige più di 4 mila euro come risarcimento-danni a seguito di un presunto blocco stradale nel lontano 2014.
E’ evidente che un provvedimento del genere non ha nulla a che fare con un eventuale disagio causato al traffico veicolare in un episodio talmente lontano nel tempo che a Napoli nessuno più se ne ricorda.
Una stangata economica di tali dimensioni per una semplice manifestazione pacifica non può che avere come unica spiegazione il tentativo di mettere a tacere quelle avanguardie di lotta che non hanno accettato (e mai accetteranno) di battere in ritirata, e che in questi anni hanno continuato a testa alta alta a “disturbare il manovratore” indipendentemente dal colore dei governi in carica.
L’attacco a Eddy, guarda caso sferrato solo a poche ore dalla contestazione dei disoccupati “7 novembre” al ministro Di Maio, si inserisce a pieno titolo nel clima di offensiva generalizzata al movimento di classe e di inasprimento dei dispositivi repressivi di cui il Pacchetto Sicurezza rappresenta la punta di diamante.
A questa barbarie occorre rispondere in maniera unita e compatta.
Quest’episodio ci da un motivo in più per rilanciare le ragioni dell’assemblea nazionale del prossimo 29 settembre, indetta non a caso proprio a Napoli, e per costruire un autunno di fuoco contro il governo gialloverde e le sue politiche antiproletarie, razziste e repressive.
Come già accaduto con i fogli di via a Modena e a Prato, anche a Napoli risponderemo colpo su colpo per far si che queste infami montature vengano rispedite al mittente.
Toccano uno – Toccano tutti
SI Cobas Nazionale