25 ottobre sciopero generale
SI Cobas, CUB, SGB e USI CIT, hanno indetto lo sciopero generale per il 25 ottobre.
Non è l’osservanza di un rito autunnale, ma una necessità di lotta e di riscossa contro un’offensiva padronale e governativa che prosegue da decenni, con governi di ogni colore.
Approfittando dell’attenuazione delle lotte operaie negli ultimi 40 anni hanno colpito i salari con l’abolizione della scala mobile, aumentato la precarietà del lavoro con contratti su misura per i padroni, liberalizzato i licenziamenti (Jobs act), aumentato il tempo di lavoro nella vita (Fornero), seminato razzismo per dividere i lavoratori tra italiani e stranieri, creando con le leggi sull’immigrazione una categoria di lavoratori ultraricattabili o costretti al lavoro nero; e ora coi decreti Salvini criminalizzano le lotte operaie e sociali in generale per impedire che i focolai di lotta (immigrati in testa) si estendano.
Solo nella lotta la classe lavoratrice può riconquistare la propria unità su obiettivi comuni di classe:
Forti aumenti dei salari sganciati dalla produttività e salario medio garantito ai disoccupati (che il Reddito di Cittadinanza condanna alla povertà). Negli ultimi 25 anni non solo i salari sono diminuiti, ma quelli più bassi sono diminuiti di più, aumentando la schiera dei lavoratori poveri, complici i contratti-svendita.
Drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: lavorare meno, lavorare tutti! Basta orari di lavoro estenuanti da una parte, e part-time forzato e disoccupazione dall’altra!
No flat tax, meno tasse sui redditi bassi, più tasse su quelli alti; imposta patrimoniale sul 10% più ricco, che possiede oltre la metà di tutta la ricchezza. Tra il 2005 e il 2013 questi ricchi hanno aumentato la loro quota dal 42 al 54%, con il sudore dei più poveri: con una patrimoniale del 10% non restituirebbero neanche la metà dell’aumento. Altro che tagli a sanità, scuola, pensioni per finanziare “flat tax” e condoni, premiando ulteriormente i ricchi!
Cancellazione dei Drecreti Salvini 1 e 2. Questi decreti aumentano pene e sanzioni contro chi sciopera o lotta, protesta per casa, ambiente, diritti sociali; e insieme alle misure di Minniti sono responsabili della morte in mare di centinaia di uomini donne e bambini quest’anno.
Con CUB, SGB, USI rivendichiamo inoltre: pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi, abolizione del Jobs act e dei contratti precari; rappresentanza sindacale con elezioni libere, democratiche, libertà di sciopero; diritti universali: alla salute, all’abitare, alla scuola e alla mobilità pubblica ed alla sicurezza sul lavoro; investimenti pubblici per ambiente e territorio.
E ancora: regolarizzazione di tutti gli immigrati, parità di diritti con gli italiani, ius soli, no ai respingimenti, chiusura dei CPR.
E, non ultimo per importanza: guerra alla guerra, ritiro delle truppe italiane all’estero e taglio alle spese militari.
Queste rivendicazioni di classe le porteremo avanti contro il governo Salvini – Di Maio o qualsiasi altro governo che dovesse uscire dal cappello di Mattarella o da nuove elezioni.
Sulla base di queste richieste di classe occorre far nascere un nuovo sindacalismo di lotta, che riunisca tutte le avanguardie e i lavoratori e lavoratrici qualunque tessera sindacale, in collegamento con i movimenti per la casa, per l’ambiente, la salute ecc. in un’ottica anticapitalista.
CGIL, CISL e UIL con le loro piattaforme centrate su investimenti e sgravi per le imprese sono su un altro terreno, quello della collaborazione con il capitale per avere in cambio il monopolio della rappresentanza e impedire gli scioperi altrui.
Il 25 ottobre non si tratta solo di manifestare la nostra protesta, ma di incidere con lo sciopero sulla produzione e la distribuzione delle merci e dei servizi, unico modo che hanno i lavoratori per “pesare”.
Nelle lotte spesso dure condotte dal SI Cobas i lavoratori hanno imparato che solo la lotta paga.
Il sindacalismo di lotta deve diventare una forza reale con cui padroni e governo sono costretti a fare i conti!
Organizziamo a settembre assemblee nelle città per preparare lo sciopero!
Il 29 settembre assemblea anticapitalista a Napoli
SI Cobas