ATTACCO A DIRITTI E SALARIO
E’ NECESSARIA UNA FORTE
MOBILITAZIONE DELLE/I LAVORATRICI/TORI INPS!
Durante l’estate abbiamo assistito all’INPS a un nuovo attacco a diritti e salario a cui è necessario rispondere con una forte mobilitazione unitaria delle/i lavoratrici/tori al di là di ogni appartenenza sindacale.
ORARIO DI LAVORO E DI SPORTELLO – CIRCOLARE 103
Come avevamo già preannunciato in un volantino di giugno, all’INPS l’Amministrazione ha proceduto unilateralmente ad una modifica peggiorativa dell’orario di lavoro e di sportello attraverso la circolare 103 che per diventare operativa a novembre dovrà passare attraverso il confronto con OO.SS. e RSU, come previsto dall’ultimo CCNL Funzioni Centrali (che è cosa ben diversa dalla contrattazione).
Ma già sappiamo che, se non ci sarà una mobilitazione forte che scardini i meccanismi del blando confronto sindacale, andremo incontro all’introduzione obbligatoria di turni e straordinari per garantire l’apertura dello sportello il mercoledì pomeriggio dalla 15 alle 18, con relativo peggioramento della situazione insostenibile che già ora si può riscontrare allo sportello di tutte le sedi.
SALARIO ACCESSORIO – RILIEVI SU CCNI 2018 DA PARTE DEL DFP
Contemporaneamente è partito l’attacco al salario accessorio da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica che ha messo in discussione l’applicazione del contratto integrativo 2018. In particolare è stata contestata la funzione del cosiddetto TEP (trattamento economico di professionalità) che, in quanto fisso e ricorrente, cozzerebbe con le norme contrattuali che lo legano alla produttività e alla performance individuale.
La conseguenza è il ritardo nel pagamento del saldo dell’incentivo 2018 e il dimezzamento degli acconti sull’incentivo ordinario 2019 in attesa dell’avvio della contrattazione integrativa per l’anno in corso.
Insomma, ad aumento dei carichi e dei ritmi di lavoro corrisponde sempre più un abbassamento dei salari mentre si torna a parlare di pagelline e di merito individuale, rischiando di scatenare una guerra tra poveri.
Anche in questo caso è necessaria una forte mobilitazione non solo per affermare il diritto al pagamento di quanto dovuto (sia per il 2018 che per il primo trimestre 2019 si tratta di obiettivi già raggiunti) ma anche per rifiutare la logica del premio individuale che crea divisione tra i lavoratori e diventa uno strumento discrezionale nelle mani della direzione che può dar luogo a meccanismi clientelari.
ALL’INPS SERVE UN SINDACALISMO CONFLITTUALE PER RIVENDICARE CONDIZIONI DI LAVORO DIGNITOSE E UN SALARIO CERTO.
ALL’INPS SERVE UN SINDACALISMO DI LOTTA PER OTTENERE SOLUZIONI ADEGUATE ALLE PROBLEMATICHE RISCONTRABILI IN TUTTE LE SEDI E PIU’ VOLTE DENUNCIATE.
3 settembre 2019
S.I. COBAS Pubblico Impiego