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[PIACENZA] Soresina, scioperi e repressione: solo la lotta paga, le denunce non ci fermeranno. I lavoratori: indietro non si torna!

Dai giornali apprendiamo che un nostro rappresentante piacentino sarebbe stato denunciato per il picchetto di Soresina dello scorso 14 giugno.

Prassi curiosa, quella di passare le veline ai giornali senza che all’interessato sia stato notificato alcun atto!

Ricordiamo perfettamente la vicenda di Finiper Soresina: 140 lavoratori che rischiavano il posto, nelle fasi iniziali organizzati da S.I.Cobas, USB e CGIL.

Queste ultime due si sarebbero poi sfilate dalla strada della lotta lasciando gli operai a se stessi e spingendoli così verso il S.I.Cobas, che con la perseveranza riuscì a trovare una soluzione congeniale a tutti i 140, senza lasciarne nessuno indietro.

Ovviamente ora si vuole punire chi non ammainò la bandiera.

Crediamo che chi comandava i reparti celere debba adottare qualche strategia difensiva, visto che quel giorno sforò palesemente dai suoi compiti producendo la rottura per manganellate del braccio di un manifestante e una distorsione alla gamba per un altro.

Come sempre, i lavoratori che si difendono sono gestiti come problema di ordine pubblico e non come legittima questione sociale.

Ma l’importante è aver dimostrato una volta di più che solo lottando, e non inseguendo soluzioni opportuniste e di compromesso, si può vincere!

S.I. Cobas Piacenza