Se è vero che esistono sguardi che valgono più di tante parole, lo sguardo rivolto ieri dal Giudice del Lavoro, Dott. Bianchini, all’Avvocato che rappresentava l’Azienda Sanitaria Salvini è sicuramente uno di questi.
Chiamati in Tribunale per concludere l’iter che ha portato al riconoscimento del rimborso per non aver ottemperato a quanto prevede la legge in tema di “vestizione”, il nostro avvocato ha comunicato a noi e al Giudice di aver ricevuto i conteggi effettuati dall’Azienda solo la sera
precedente e, quindi, di non essere stato messo in grado di verificarne la correttezza. Questa “piccola” mancanza ha determinato un rinvio dell’udienza, prevista ora per il prossimo 15 gennaio.
Sono anni, ormai, che denunciamo il disprezzo con cui i vertici aziendali (quelli vecchi come quelli nuovi) trattano i lavoratori e il riconoscimento dei loro diritti.
Non sentivamo, davvero, la necessità di un’ulteriore conferma.
Non conosciamo il Giudice Bianchini, non è nella nostra cultura esaltare la Magistratura quando ci dà ragione e denunciarla quando ci dà torto, siamo abbastanza “scafati” da riconoscere qual è il ruolo di questa Istituzione all’interno di una società, come la nostra, dove lo
sfruttamento dell’uomo sull’uomo è “protetto” dalla Legge, però il suo sguardo, la sua sottile ironia nel chiedere a chi rappresentava la Salvini “se l’udienza fosse stata ieri, i dati li avreste prodotti l’altro ieri?” ha avuto lo stesso valore di tanti nostri volantini.
Mentre noi eravamo spettatori di questa simpatica scenetta, il Presidente del Consiglio Monti ventilava la concreta possibilità di aprire al privato il Sistema Sanitario Nazionale.
Mentre noi eravamo in Tribunale, due lavoratrici del San Raffaele sono salite sul tetto del loro Ospedale per lottare contro il licenziamento di 244 loro compagni.
Le ricadute sui nostri Ospedali delle scelte del Governo nazionale e di quello regionale in termini di tagli alla sanità ormai sono alle porte, a tentare di metterle in pratica saranno uomini e donne che oltre al senso del ridicolo, hanno perso anche quello della vergogna, ad
impedirglielo potranno essere solo i lavoratori e la loro coscienza, potrà essere solo un percorso che sappia trovare forme di unità con i cittadini e la loro coscienza, potrà essere solo la nostra determinazione che non potrà essere inferiore a quella delle compagne del San Raffaele, alle quali deve andare la nostra solidarietà incondizionata.
Rho-Bollate 28/11/2012.
Delegati RSU SI CoBas – Azienda Ospedaliera G. Salvini – Garbagnate Milanese
e-mail : sicobas.salvini@gmail.com
Una storia di ordinaria cialtroneria
