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Nel pressoché totale silenzio dei media (fatta eccezione per le pagine milanesi diRepubblica e per il sito del Fatto Quotidiano), delle istituzioni cittadine e – peggio ancora – delle grandi organizzazioni sindacali, a Milano si è verificato un gravissimo episodio di violenza e intimidazione ai danni di un dirigente del S.I. Cobas, Fabio Zerbini, reo di organizzare le lotte dei lavoratori della logistica e delle cooperative di facchinaggio che lavorano per la grande distribuzione. A Zerbini è stato teso un vero e proprio agguato con botte e minacce (“basta assemblee sindacali” gli hanno intimato i suoi aggressori dopo il pestaggio). Questo è solo l’ultimo, gravissimo, episodio intimidatorio ai danni di esponenti dello S.I. Cobas: nei mesi scorsi ad altri sindacalisti sono state tagliate le gomme, ad altri ancora sono state bruciate le auto. Molte inchieste hanno dimostrato come le ditte di logistica e le cooperative di facchinaggio siano uno dei terreni privilegiati di infiltrazione delle mafie. Al tempo stesso, questo settore fatto di lavoratori invisibili e senza diritti, spesso lavoratori migranti, è un settore strategico per il moderno capitalismo e proprio per questo in tanti fanno finta di non vedere, si girano dall’altra parte. Per quello che può valere Cronache esprime la sua solidarietà a Fabio Zerbini e al S.I. Cobas e accenderà i riflettori su questo settore con un’inchiesta a puntate di cui la prima verrà pubblicata già nei prossimi giorni. Serve informazione e attenzione costante.
Paolo Fior
paolo.fior@cronache.org