Logistica

Sciopero nazionale della logistica 29/30 Ottobre: Report, articoli e primi comunicati dalle mobilitazioni

interporto bologna

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Lo sciopero nazionale della logistica appena concluso ha visto la partecipazione di migliaia di lavoratori con decine di picchetti e iniziative per rivendicare il rinnovo del CCNL Trasporti, merci e logistica in scadenza il prossimo 31 Dicembre.

Di seguito riportiamo un Report delle iniziative svolte nelle varie città con i primi comunicato e articoli usciti sulla stampa e sui media indipendenti.

 

Genova – Sciopero e picchetto alla Bartolini dalla mezzanotte i lavoratori e i solidali Hanno bloccato i cancelli del Magazzino cittadino paralizzando di fatto l’intera attività.

 

Milano –

 

Sedriano: Anche qui Dalla mezzanotte lo sciopero nazionale è partito dalla Bartolini di Sedriano (MI) con adesione totale dei lavoratori allo sciopero.

 

Dalle ore 6 con l’inizio dei turni di lavoro centinaia di lavoratori dei magazzini cittadini e dell’hinterland hanno incrociato le braccia e raggiunto i picchetti alla Dhl di Settala e di Carpiano, alla Dhl di Via Rubattino, alla Sda di Vimodrone e alla Chateau dax di Lentate sul seveso; Spostandosi nel pomeriggio alla Ortofin di Truccazzano (Mi) dove l’azienda minaccia 50 licenziamenti e alla TNT di Peschiera.

 

Sempre durante la mattinata si è svolto un altro picchetto al magazzino dei supermercati Dico di Stradella nel Pavese, dove dopo tre ore di trattative, abbiamo ottenuto contratto a tempo indeterminato per tutti a partire da lunedì e applicazione piena del CCNL trasporto merci e logistica.
Alcuni momenti di tensione si sono registrati alla Dhl di Carpiano dove era presente la polizia.

 

Novara – sciopero e blocco alla Dhl con chiusura del magazzino.

 

Parma – I lavoratori in sciopero hanno Bloccato l’interporto cittadino fermando l’attività dei maggiori magazzini.
Verso le 6 una squadra di delinquenti sono scesi da un furgone e hanno distrutto una 15na di auto parcheggiate dai compagni che erano un po’ distanti a chiudere le uscite dell’interporto di Parma. Non solo spranghe e coltelli per squarciare le gomme ma con un camion hanno rotto le auto

 

Brescia – Adesione totale allo sciopero da parte di facchini e autisti di Tnt e Sda dove le aziende hanno dovuto chiudere i due magazzini; Bloccata con un picchetto sostenuto da tutti i lavoratori dei diversi magazzini la Gls Bresciana. Inutili i tentativi della polizia di fare entrare i camion la logistica Bresciana oggi rimane completamente ferma.

 

Bergamo – Sciopero totale e picchetti in sda, Tnt e Dhl con blocco totale dei 3 magazzini.

 

Bologna – Un migliaio di lavoratori in sciopero hanno bloccato per diverse ore l’intero interporto della città, paralizzandolo completamente. Al termine del blocco due diversi cortei hanno raggiunto i magazzini di Yoox per dire che la vertenza sui licenziamenti politici non è chiusa.

 

Roma – sciopero nei maggiori magazzini della logistica e picchetto alla Fercam. Anche qui tutto bloccato con adesioni al 100%. I padroncini si uniscono allo sciopero e sospendono le consegne. Chiusi i magazzini di : TNT SALONE CIAMPINO, SANTAMAURA SDA HUB E SDA RM1, BRT RM RUSTICA, GLS CASTEL DI LEVA, GLS RIANO

 

Ancona – in sciopero i lavoratori alla Tnt e alla Bartolini, adesione totale e magazzini bloccati.

 

Prato – sciopero all’interporto e blocco totale dei lavoratori in particolare di Fercam e Susa.

 

Padova – i lavoratori in corteo nell’interporto cittadino hanno bloccato Bartolini ed Artoni.

 

Cesena – sciopero e blocco al magazzino Aster coop

 

Napoli – sciopero con presidio nei magazzini TNT di Teverola e Casoria. Adesione al 100%. Durante la mattinata i lavoratori si spostano al porto di Napoli per un presidio indetto da SI Cobas e realtà di lotta solidali.

 

Piacenza: alta adesione allo sciopero nei principali magazzini e corteo pomeridiano, centinaia di lavoratori, partiti dai giardini Margherita hanno attraversato la città per rivendicare il rinnovo del ccnl logistica.

 

Torino – Assemblea e sciopero ai Mercati Generali ( Caat), un segnale di coesione per far rispettare l’ accordo raggiunto. Picchetto alla Safim dove si sono verificati momenti di tensione con una squadra di crumiri assoldati dall’azienda. (vedi: INFOAUT – Safim: i lavoratori bloccano, l’impresa li sospende, la Digos minaccia!)

 

Modena – gli operai degli stabilimenti di macellazione e lavorazione carni ALCAR UNO di Castelnuovo Rangone e GLOBAL CARNI di Spilamberto hanno avviato lo sciopero per rivendicare quanto ancora non riconosciuto. I dipendenti della cooperativa ALBA organizzati nel SI COBAS sono in lotta per l’applicazione del contratto nazionale INDUSTRIA ALIMENTARI, svolgendo di fatto lavori di produzione e solo marginalmente attività di carico e scarico merci in occasione dell’arrivo e della partenza dei bilici che trasportano carni a livello internazionale.

 

Sotto i link dei primi articoli usciti sulla stampa e sui media indipendenti:

 

RADIO ONDA D’URTO – 30 OTTOBRE: SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA

CLASH CITY WORKERS – Lo sciopero nazionale della logistica. Cronaca della giornata

CONTROPIANO – Sciopero dei lavoratori della logistica: una giornata importante per tutti

NOTIZIE DI PRATO – Sciopero dei lavoratori del settore logistica e trasporto merci, blocco all’Interporto

PARMA TODAY – Interporto – La lunga notte (di sciopero) della logistica parmense

TRASPORTO EUROPA – Sciopero logistica Cobas crea blocchi e disagi

 

Di seguito i primi comunicati:

 

Modena ha dato il proprio contributo allo sciopero nazionale del settore logistica convocato da SI COBAS e ADL COBAS per il 29-30 ottobre.

 

Da questa mattina all’alba gli operai degli stabilimenti di macellazione e lavorazione carni ALCAR UNO di Castelnuovo Rangone e GLOBAL CARNI di Spilamberto hanno avviato lo sciopero per rivendicare quanto ancora non riconosciuto. I dipendenti della cooperativa ALBA organizzati nel SI COBAS sono in lotta per l’applicazione del contratto nazionale INDUSTRIA ALIMENTARI, svolgendo di fatto lavori di produzione e solo marginalmente attività di carico e scarico merci in occasione dell’arrivo e della partenza dei bilici che trasportano carni a livello internazionale.

 

L’intempestività del cambio appalto di quest’estate con l’uscita della cooperativa EVOLUTION ha obbligato nel periodo ferragostano ad un primo, graduale accordo presso la Prefettura di Modena per il mantenimento dei livelli occupazionali e per scongiurare nuovi contratti di lavoro forieri del famigerato Jobs Act che avrebbe significato tra l’altro la perdita delle tutele dell’articolo 18. Si era così convenuto di mantenere temporaneamente il CCNL Logistica con l’impegno di ridiscuterne dopo 3 mesi.

 

L’occasione dello sciopero nazionale ha convinto gli operai ad accelerare i tempi di una discussione che sembrava rinviata sine die, senza alcun interessamento in tal senso da parte padronale; a questo vadano sommati i riposi settimanali distribuiti in maniera iniqua e liquidati mettendo mano alle ore di ferie accumulate, e minacce più o meno velate di licenziamenti e cessazione attività in caso di proclamazione di scioperi. Succede così che per tutta la mattinata di venerdì i bilici siano rimasti fermi davanti ai due stabilimenti, bloccati dagli operai; la chiusura della controparte ad ogni discussione in merito alle rivendicazioni non ha certo giovato alla tanto desiderata “libera circolazione delle merci”, caposaldo del capitale.

 

Dopo oltre 6 ore di stallo dell’attività la situazione è andata gradualmente mutando, sino alla conferma di disponibilità da parte della committenza a partecipare ad un incontro in Prefettura per la prossima settimana, dove sarà necessario sottoscrivere precisi impegni scavalcando l’appaltatore ed assicurando quindi la piena applicazione del contratto INDUSTRIA ALIMENTARE, nell’immediato così come per ogni futuro cambio di appalto. Il blocco operaio è stato interrotto solo con la conferma del tavolo per il prossimo venerdì.

 

Dopo due mesi di stallo, gli operai hanno quindi imposto la ripresa della lotta per vedersi riconosciuto quanto è giusto; la giornata ha dimostrato il valore e la forza dell’unità di classe, facendo registrare la solidarietà di compagne e compagni del settore logistico e metalmeccanico del modenese e del reggiano, del centro sociale GUERNICA di Modena ed il gradito quanto politicamente significativo supporto giunto a Spilamberto dal delegato sindacale della SUINCOM di Solignano di Castelvetro, portavoce di vicinanza con la lotta dei colleghi operai di ALCAR UNO e GLOBAL CARNI.

 

Un gesto che ha dato nuovo vigore al picchetto e che dimostra con concretezza che l’organizzazione in proprio degli operai e la conseguente lotta per contrastare le condizioni di subalternità è l’unica strada da perseguire per realizzare nuovi e più ampi obiettivi e per scrivere la parola “fine” allo sfruttamento dell’Uomo sull’Uomo.

 

Modena, 30 ottobre 2015

 

S.I.COBAS MODENA, GRUPPO OPERAIO ALCAR UNO CASTELNUOVO RANGONE – GLOBAL CARNI SPILAMBERTO

 

Di Giorgio Cremaschi; IL FACCHINO PAURA NON NE HA!

 

Mohammed è laureato in giurisprudenza e lavora in un magazzino delle cooperative all’Interporto di Bologna. Non stupisca il titolo di studio, molti degli immigrati che lavorano nella logistica hanno studi molto elevati. Quasi sempre ne sanno più di chi li comanda, che fino a poco tempo fa li trattava con la durezza ed il disprezzo dei caporali. Fino a poco tempo fa, perché come mi ha detto Mohammed, da quando sono cominciate le lotte nella logistica le cose sono cambiate. Prima il capo mi chiamava con un fischio, ora mi dice: signor Mohammed…

 

Erano un migliaio almeno i facchini di tante nazioni che hanno completamente bloccato il 30 ottobre l’Interporto di Bologna, un centro logistico enorme, dove si smistano le merci tra autocarri e grandi capannoni che fanno venire in mente quelli di Mirafiori o delI’Ilva, per l’estensione e le migliaia di persone che vi lavorano. L’Interporto era deserto, salvo i picchetti degli scioperanti e qualche crumiro incallito vagante, soprattutto dipendente della cooperativa MrJob. Questa azienda ha licenziato nove operaie che ora sono in causa e non solo per questo, ma perché hanno denunciato molestie sessuali dei capi. MrJob lavora per Yoox , l’impresa che vende abbigliamento on line e che ha ricevuto i pubblici elogi di Renzi. Che sui padroni non ne sbaglia uno.
Cantavano le donne e gli uomini ai picchetti e soprattutto gridavano scioperò scioperò, con l’accento, e: il facchino paura non ne ha!

 

Già il facchino, quello che arriva fino a casa per consegnare il pacco che si ordina per internet. È l’ultimo anello di una catena di smistamento e vendita delle merci sulla quale si organizzano colossali impianti in mano ad aziende sempre più grandi, di cui la multinazionale Amazon è una delle più conosciute. Le merci possono essere prodotte in tutti gli angoli della terra, ma poi devono arrivare al consumatore e sempre più in fretta.

 

Si impiantano così grandi centri logistici dove affluiscono prodotti da tutto il mondo e dove grazie al lavoro di migliaia di operaie e operai, in gran parte immigrati, questi vengono scaricati e caricati, smistati, impacchettati. Questi uomini e donne inizialmente son stati assunti con salari di fame e turni massacranti, sotto la minaccia di tutti i ricatti possibili a partire da quello sul posto di lavoro ed il permesso di soggiorno.
Ma qui i capitalisti han fatto un errore che ricorre nella loro storia. Non hanno tenuto conto del fatto che tante persone messe assieme prima o poi si ribellano alla sopraffazione e allo sfruttamento.

 

Un sindacato di base, il SICOBAS, ha concentrato tutte le sue energie nel dare sostegno e organizzazione alle lotte che nascevano tra i facchini. E così in pochi anni un movimento di lotta e sindacalizzazione da anni 70 del secolo scorso, ha coinvolto uno dei settori più innovativi del mercato globale, nel quale si diceva superato il conflitto sociale. Un poco alla volta un vasto movimento di lotta e rivendicativo ha toccato centri logistici e grandi mercati all’ingrosso, aziende committenti e cooperative in appalto. I salari han cominciato a crescere, i diritti anche e con essi il bene più prezioso, la dignità.

 

Signor Mohammed è la più grande conquista, che ricorda quando DiVittorio dava merito a quella Cgil di aver insegnato al bracciante di non togliersi il cappello quando passa il padrone. Va detto che la Cgil di oggi non è molto popolare tra i facchini che l’accusano assieme a Cisl e Uil di complicità con la catena dello sfruttamento da cui si stanno liberando.

 

Il 30 ottobre tutti i principali centri logistici d’Italia son rimasti bloccati dallo sciopero nazionale dei lavoratori, che ora chiedono il rinnovo del contratto nazionale. Il contratto dei facchini, parola d’altri tempi che evocava fatica e lavoro servile e che che ora è diventata emblema di orgoglio e dignità.
Certo la vertenza sarà difficile, già si sono mosse le istituzioni più varie contro di essa, compresa quella autorità che oramai funzione solo come macchina repressiva del diritto costituzionale a scioperare.
I lavoratori della logistica sono in lotta per il contratto e magari sono costretti a farlo per tante altre cose. Alcuni di coloro che erano al picchetto di Bologna avevano anche subito assieme alle famiglie il feroce sgombero del palazzo ExTelecom.

 

Nessuno si nasconde la durezza del conflitto, ma i facchini non hanno paura e insegnano a non averne a tanti che di quella loro lezione hanno un grande bisogno