S.i.Cobas: «Resta la criticità al Centro di Vignola e tante irregolarità nel comparto»
Un’intensa stagione di mobilitazione si avvicina per tutte le cooperative della provincia che lavorano nel settore della carne. A lanciare l’appello per nuove iniziative contro le irregolarità denunciate nei mesi scorsi a danno dei lavoratori del comparto, sono i Si Cobas.
Lunedì scorso questo sindacato ha organizzato un presidio davanti al Centro selezione carni di Vignola per protestare contro la sospensione del lavoro per di 26 addetti della modenese Servizi Lavorazione Carni, che presta manodopera alla cooperativa vignolese. I 26 lavoratori sarebbero “colpevoli” di avere scioperato contro irregolarità di varia natura. Durante la mobilitazione di lunedì si è verificato anche un grave episodio con il ferimento a una mano con una coltellata di un manifestante.Ed ora, visto che nulla è cambiato e gli addetti non sono stati reintegrati, scattano manifestazioni in tutta la provincia.
«Proclamiamo formalmente lo stato di agitazione per tutti i lavoratori addetti alla lavorazione e macellazione carni per tutta la provincia in riferimento alla sospensione disciplinare inflitta a 26 lavoratori che dal 2 marzo scorso sono senza alcuna retribuzione. – spiega Fulvio Di Giorgio, referenti dei Si Cobas – Già nei giorni scorsi ci sono state nuove iniziative di mobilitazione a favore di questi lavoratori. Questi nostri iscritti sono rei di aver aderito a iniziative sindacali per rivendicare il rispetto dei diritti. Hanno esercitato il diritto di sciopero contro l’illiceità contrattuale, normativa e di legge imposta ai lavoratori della cooperativa, come prelievi forzosi in busta paga, allontanamenti dal posto di lavoro, livelli di inquadramento e Ccnl non adeguati, minacce, percosse… Alla precarietà lavorativa e ai reiterati comportamenti antisindacali tesi a minare il Si Cobas e i lavoratori nostri associati, rispondiamo che non riteniamo più procrastinabile la corretta applicazione del Ccnl di riferimento, superando situazioni palesemente contra legem, come l’intermediazione di manodopera e sfruttamento del lavoro, evasione fiscale e contributiva, pratiche estorsive con imposizione di salari non adeguati. Noi rivendichiamo: il reintegro immediato al lavoro di tutti i 26 lavoratori sospesi, con il ripristino del rapporto di lavoro senza soluzione di continuità. La piena applicazione del Contratto collettivo di lavoro nazionale vigente, il riconoscimento
formale dei Si Cobas e di tutti i suoi rappresentanti sindacali aziendali. Non è possibile che in questo settore ci sia un fiorire di irregolarità e la situazione sia completamente fuori controllo. Chiediamo che la situazione venga monitorata da chi deve farlo» conclude Di Giorgio.
21 marzo 2016
di Serena Arbizzi – Gazzetta di Modena