Approfondimenti politiciCampaniaIn EvidenzaInternazionale

[NAPOLI] Il 26/2 assemblea “Per una mobilitazione del Sud a Napoli”

SABATO 26 GENNAIO
ASSEMBLEA PUBBLICA h. 13:00
SGARRUPATO – VICO LEPRE MONTESANTO

Sui temi del reddito, della precarietà, della disoccupazione, del diritto alla casa, del ritiro della legge Fornero, del JobsAct, della povertà e del lavoro fino alle promesse di blocco di tutte le opere inutili e dannose (Tav, Tap e Trivelle) e commissariamenti antidemocratici (Bagnoli) chi ha vinto le elezioni il 4 marzo ha fatto le proprie fortune, dopo decenni di governi di centro-sinistra e centro-destra che hanno portato avanti solo politiche di austerità, sfruttamento e smantellamento dello Stato “sociale”.

In particolare al Sud con il “boom” dei 5 Stelle, dove la situazione peggiora ed è sempre più una vera e propria bomba sociale.

Negli ultimi 16 anni 1 milione e 883 mila persone hanno lasciato il Mezzogiorno: la metà sono giovani tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, il 16% dei quali si è trasferito all’estero (quasi 800 mila non torneranno).

Tutto questo mentre aumentano licenziamenti, minacce sui luoghi di lavoro e morti bianche.

Dopo l’accordo con la Lega Nord ed un braccio di ferro “mediatico” fallito con l’Unione Europea arriva la manovra finanziaria.

Al netto di qualche “briciola” che di fronte alle promesse elettorali doveva essere “restituita” (reddito e pensioni con i soldi dei lavoratori e non dei padroni) ad ora l’unica cosa certa è un decreto Sicurezza che alimenta clandestinità e sfruttamento, attacca ulteriormente il diritto allo sciopero e la repressione per chi lotta.

Il decreto sul “Reddito di Cittadinanza” che dovrebbe nelle prossime settimane definirsi poco ha a che fare con le promesse elettorali.

Attenzione… ci teniamo ben lontani e respingiamo le infami, razziste e classiste posizioni di PD, Forza Italia e Lega sul reddito di cittadinanza che favorirebbe i “fannulloni” e chi sta sul divano tutto il giorno, così come anticipiamo a tutti quanti che come disoccupati di certo non rifiutiamo di “prenderci” quello che il decreto prevederà.

Sarebbe un errore anzi non organizzarci con gli sportelli e con i disoccupati per facilitare le pratiche e poi organizzare le platee che lo riceveranno e chi non lo riceverà.

Ma è evidente che – rispetto alle promesse elettorali – il reddito del M5S è una grossa balla e terribile inganno che nulla ha a che fare né con il “reddito universale” né con un vero salario sociale.

Anzi si traduce in un dispositivo pericoloso, punitivo, vincolato da tante “condizioni” (dall’accettazione di lavori anche a distanze oltre i 200 km fino al tipo di spesa) che trasforma l’ipotesi di un “ritorno” di qualche forma di welfare in workfare e che da un lato reperisce le risorse dalla classe lavoratrice e non dai profitti, dall’altro non unisce, ma divide la classe.

Insomma qualche briciola iniziale (che però per molti che nulla hanno è ossigeno) che diventa per come concepito un insidioso strumento di disciplinamento della forza-lavoro per conto terzi, ovvero un regalo alle imprese (che infatti non sono poi così contrari all’ultima formulazione di questo reddito).

Parallelamente il dietrofront vergognoso sull’Ilva e su Taranto (con l’accordo con Ancelor Mittal) così come sulla Tap nel Salento, in perfetta linea con quello che avviente anche per altre questioni (come le trivellazioni fino ai tentennamenti sulla Tav) sommato al silenzio sulla rappreseglia sindacale con l’obbligo di fedeltà (come alla FCA di Pomigliano) ed al clima di guerra tra poveri che alimenta aspettative popolari mal riposte, crediamo sia urgente riprendere la parola oltre la nostra e le nostre singole vertenze, insufficienti rispetto alla situazione che viviamo.

Sopratutto dal Sud.

Sappiamo bene che i nostri interessi ed i nostri bisogno non hanno nulla a che vedere né con chi propone un capitalismo globale che in questi decenni ha massacrato le nostre condizioni di vita e di lavoro né chi ci propone il ritorno al nazionalismo.

Per questo invitiamo tutti ad organizzarsi per discutere e costruire un fronte unico degli sfruttati che inizi a strutturarsi a Sud, in connessione con le mobilitazioni e gli scioperi dei lavoratori, dalla logistica ai braccianti, con i movimenti per la difesa dei territori contro grandi opere e devastazione ambientale, con i coordinamenti contro la guerra e l’escalation militare, con i movimenti di lotta per la casa, con le donne ed il movimento contro la violenza e discriminazioni di genere (in vista dello sciopero dell’8 marzo)

Per contrastare via realmente la disoccupazione, l’emergenza abitativa, la precarietà, il supersfruttamento, le umiliazione continue sui posti di lavoro, sarà bene confidare solo sulle nostre forze e sulla lotta unitaria e non delegare il nostro futuro o farci bastare qualche briciola.

Per un opposizione di classe al governo ed alle sue finte opposizioni.

Per rimettere al centro gli interessi dei proletari, degli sfruttati, degli ultimi.

PER UN FRONTE DI LOTTA UNITARIO
PER UNA MOBILITAZIONE A NAPOLI DI TUTTO IL SUD!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”