Mentre i giornali e l’opinione “social” -bianca e garantita – discutono di Zingaretti del Pd e Landini della Cgil, ecco il paese reale:
Toncar di Muggiò : anche questa mattina una cinquantina tra polizia e carabinieri in antisommossa, attaccano gli operai in sciopero.
Ricordiamo che la Toncar ha licenziato 80 operai violando ogni procedura e legge prevista dalla contrattazione, ma questo importa nulla ai benestanti che diventano legalitari solo quaudo si tratta di sbattere in cella una compagna a farla torturare o di mettere sotto accusa Salvini in parlamento per non pensare alle sistematiche lorderie dei propri paladini politici e sindacali e alle montagne di soldi che mensilmente intascano all’insaputa dei lavoratori stranieri (chiamiamolo prelievi forzosi…).
Emerge in maniera evidente la collusione tra Questura, istituzioni e padroni, per reprimere gli operai che rivendicano i loro diritti.
Landini e Zingaretti non sono la soluzione, ma parte – grossa – del problema.
Il primo invita la Confindustria al suo primo comizio e oggi esce con una letttera agli imprenditori.
Il secondo come primo intento punta sulla battaglia ideologica e di interesse della mafia pro-TAV contro i compagni e non dice nulla rispetto al tornare indietro dalle devastanti riforme del lavoro renziane.
Recite, recite, recite di un copione di cui ai poveri non frega un cazzo, che restringono la dialettica istituzionale a balletto fra destra liberal e destra postfascista.
Una corsa verso il baratro per davvero.
Movimento di lotta “Disoccupati 7 Novembre”
S.I. COBAS