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[ITALIA] “Vogliamo tutto”: la lotta per salario, casa e lavoro dei lavoratori disoccupati e precari si organizza da Catania a Messina, da Napoli a Roma, da Messina a Perugia

La nostra non è mai stata una battaglia limitata alla nostra esperienza.

La lotta per il lavoro dei disoccupati del nostro movimento ha sempre avuto un più ampio orizzonte.

Vogliamo il pane e le rose.

Vogliamo Tutto!

Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


Sono tornato ora da Perugia.

Siamo stati insieme ai compagni Operatori Sociali Autorganizzati Perugia per discutere della campagna nazionale ‘Vogliamo Tutto’ che da settimane si sta sviluppando a Palermo, Catania, Cosenza, Messina, Roma e Napoli.

La prima lotta che dobbiamo vincere è quella contro il senso di impotenza e rassegnazione.

Ed è quello che stiamo facendo da un po di tempo: siamo in tanti, siamo preparati, siamo la parte migliore e sana di questo paese, ma sopratutto siamo di più di chi ci sfrutta ed opprime.

In questi anni ho avuto la possibilità di conoscere migliaia di lavoratori, militanti, compagni, disoccupati ed attivisti.

Proprio oggi altri miei compagni sono impegnati all’assemblea nazionale contro i cambiamenti climatici a Napoli.

Sempre nella nostra città nel giro di poche settimane migliaia di persone hanno partecipato a diversi momenti di confronto: l’assemblea nazionale del S.I. Cobas, dei movimenti di lotta per il diritto all’abitare e dei disoccupati organizzati, oggi quella nazionale di Friday for Future altre centinaia di giovani si stanno confrontando sul prossimo Global Strike del 29 novembre e settimana prossima quella di Non una Di Meno.

Dobbiamo avere il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo, dobbiamo organizzarci per essere all’altezza dello scontro di classe.

Dobbiamo unire i mille rivoli della lotta di classe, le diverse questioni da quella ecologica a quella salariale, da quella di genere a quella di razza: tutte legate alla contraddizione tra capitale-lavoro, capitale-natura, capitale-vita.

Un unico fronte anticapitalista che ci faccia scendere in campo, che ci faccia dettare l’agenda politica, che ritorni ad accumulare forze sul terreno della lotta di classe.

Dobbiamo alzare gli occhi ed imparare a sognare, a costruire l’assalto al cielo.

Perché siamo in tanti che ogni notte alzano gli occhi al cielo e pensano a questo.

Ci vediamo nelle prossime iniziative, poi a Roma, per chi ci sarà, il 26 Ottobre per proseguire in questa direzione, per una mobilitazione che metta al centro il nostro programma: patrimoniale, chiusura delle fabbriche che inquinano a salario pieno, un vero salario minimo orario, piano per l’emergenza abitativa, messa in sicurezza dei territori, zero spese ed interventi militari e grandi opere inutili e dannose, per far pagare ai padroni ed al capitale la crisi ambientale, abolizione dei decreti sicurezza e diritti per tutti i lavoratori, lotta alla violenza di genere e disuguaglianze salariali, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Non una lista della spesa ma un programma attorno al quale accumulare forze e colpire uniti.

È la semplicità difficile a farsi.

5 ottobre,

Eduardo, lavoratore in lotta con la campagna nazionale “Vogliamo Tutto