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[UPS] Comunicato stampa vertenza lavoratori: basta licenziamenti e sfruttamento, svegliamoci e organizziamoci

COMUNICATO STAMPA VERTENZA LAVORATORI IN UPS

sede di Milano – 14 giugno 2020

Lavoratori considerati eroi ma esposti al potenziale contagio da COVID 19, spinti a fare numerose consegne sforando abbondantemente l’orario massimo settimanale di lavoro, spesso senza osservare la pausa; lavoratori assunti part time e pagamenti esentasse attraverso un doppio bonifico, ccnl non interamente applicato e premio “Natalizio” non pagato.

I lavoratori che insorgono vengono discriminati e licenziati.

UPS giova di servizi a basso costo o è connivente?

I sindacati confederali, in particolar modo FILT-CGIL, sono di comodo?

In UPS avviene che in un cambio appalto in giugno 2018, i lavoratori sono costretti a dare le dimissioni su “consiglio“ della FILT-CIGL, passando dalla società ITALGROUP SOC COOP alle società JDC e CISERCOOP del consorzio CMI, in pratica una commistione.

Ai lavoratori non viene consegnata loro l’ultima busta paga per il pagamento delle ferie,rol e ex festività maturate e non godute, oltre al TFR, somme considerevoli di circa 8000/9000 € viene invece corrisposta la sola somma corrispondente a circa il 50% del dovuto.

Su insistenza del S.I. COBAS e dei propri RSA, finalmente a gennaio 2019 viene consegnata la busta paga, scoprendo le somme dovute ai lavoratori e non interamente corrisposte, i lavoratori iscritti alla FILT-CGIL iniziano fare domande, il S.I. COBAS parte con le iniziative legali, il consorzio CMI invia una comunicazione via email pec asserendo che in accordo con gli RSA di FILT- CGIL era tutto apposto, come ?

Cifre di 9000 € pagate 4500 € , tutto apposto ?

Forse un accordo silente per non pagare le intere cifre al quale avrebbero giovato sicuramente le società ITALGROUP, CONSORZIO CMI e la stessa UPS ?

Il consorzio CMI perde l’appalto in UPS MILANO con esso anche le due società JDC e CISERCOOP e con decorrenza dal 27 maggio 2019 assume l’incarico il consorzio METRA affidando a sua volta l’appalto alla società HERMES, attualmente in essere.

HERMES non assume tutti i lavoratori, anche in questo caso il cambio di appalto avviene con dimissioni volontarie plurime da parte dei lavoratori su consiglio della FILT- CGIL, alcuni lavoratori con patente C o CE non vengono assorbiti, altri non vengono assorbiti ma su indicazione della FILT-CGIL vengono spediti in altri appalti che nulla hanno a che vedere con UPS, peraltro assunti con contratto a tempo indeterminato ma col periodo di prova, poi non superata in coincidenza col periodo di calo lavoro.

HERMES si fa carico di pagare le spettanze di maggio 2019 (fino al giorno 24) non corrisposte dalle società uscenti.

UPS manlevata da questo onere economico, interviene invece per il pagamento delle spettanze non corrisposte di ITALGROUP che per quanto riguarda gli iscritti al S.I. COBAS si è concluso in Tribunale, mentre per quanto ci viene riferito, per gli altri lavoratori pare non abbiano tutti ricevuto la somma corrispondente al dovuto.

HERMES si mostra fin da subito inadempiente per il riconoscimento della maggiorazione notturna del 25 % come disposto dal ccnl trasporto merci e logistica, non volle inserire la data di anzianità convenzionale in busta paga, col silenzio assordante di FILT-CIGL.

In dicembre 2019 viene siglato un accordo tra la società HERMES e le OO.SS. per un premio di produzione (PDR) per il periodo Natalizio che prevedeva la indennità di trasferta di 16 € al giorno in modo fisso oltre ad un compenso economico in funzione delle consegne espletate.

Questo accordo non è stato rispettato e la indennità di trasferta non è stata pagata!

Ancora una volta la O.S. S.I. COBAS ha fatto notare questa mancanza, diffondendo finanche un volantino informativo ai lavoratori per tale inadempienza.

Si arriva in periodo di pandemia COVID 19, la società HERMES non si sente in dovere di tutelare la salute dei lavoratori, mentre il S.I. COBAS consiglia i lavoratori di astenersi e di applicare l’art 44 del T.U. sulla sicurezza Legge 81/08 nel caso di mancanza di sicurezza, FILT-CGIL esorta i lavoratori a lavorare additando i lavoratori quali eroi, senza contestare nulla alla società HERMES e UPS.

Quindi, inizialmente non vengono consegnate le mascherine, il gel igienizzante e i guanti in lattice monouso, successivamente, si è dovuto discutere pure la fornitura esigua degli opportuni DPI, invero venivano consegnati un solo paio di guanti monouso in lattice al giorno e non veniva provata la temperatura corporea ai lavoratori in ingresso, soprattutto per i lavoratori in ingresso alle ore 3:00/4:00 del mattino.

Il S.I. COBAS e i propri RSA hanno sempre rappresentato le inadempienze del datore di lavoro e con tutte le proprie forze hanno sempre tutelato la salute e gli interessi economici dei lavoratori, ciò nonostante le contrapposizioni e la connivenza delle altre sigle sindacali, di conseguenza, risultando essere scomodi al datore di lavoro e alla sua committente UPS.

Infatti, a partire dal 24 febbraio 2020 inizio della pandemia COVID 19, in conseguenza alle iniziative sindacali, tutti i lavoratori aderenti alla O.S. S.I. COBAS hanno iniziato a subire un trattamento epistolare con diverse missive disciplinari per futili motivi che hanno comportato decurtazioni salariali e un licenziamento.

Questo hanno subito i lavoratori aderenti al S.I. COBAS, non si sono sentiti tutelati della propria salute nel luogo di lavoro e hanno preso sanzioni disciplinari; rispettano il codice della strada, osservano correttamente l’orario di lavoro massimo e le pause obbligatorie e ricevono sanzioni disciplinari; aderiscono ad uno sciopero e vengono licenziati.

Si segnala alla committente UPS, a Ispettorato Territoriale del Lavoro di Milano e alla Procura della Repubblica di Milano che alcuni lavoratori sono assunti a tempo indeterminato PART-TIME nonostante svolgano oltre 8 ore di lavoro al giorno da lunedì al venerdì a volte pure il sabato e vengono retribuiti con un doppio bonifico, uno corrispondente alla busta paga e un altro extra, quindi in forma esente da contribuzione e oneri fiscali, nessuno risponde e a nessuno interessa. Interessa invece alla Questura di Milano intervenire in soccorso di UPS nella giornata di sciopero per salvaguardare gli interessi economici del signor Padrone UPS con il
dispiegamento di ben 9 camionette di agenti in tenuta anti sommossa.

Va poi ricordato come UPS tiene chiusa appositamente la sede di Bologna perché costituita da lavoratori al 100% sindacalizzati, inviando i volumi in maggior parte nella sede di Milano ove ha la connivenza del sindacato di comodo e in minor parte in altre sedi, con ciò esautorando dal prestare la mansione circa 100 lavoratori e lasciandoli in cassa integrazione con notevole perdita di guadagni indispensabili al sostegno famigliare.

Insomma, le solite dinamiche anti operaio, si chiede il rispetto del CCNL e delle normative di sicurezza, non piaci, interviene la Polizia in difesa del capitalismo UPS.

Ad oggi i lavoratori iscritti alla O.S. S.I. COBAS in ambito UPS in diverse società sono circa 50, per questo fanno paura a UPS perché sa bene che i lavoratori vengono informati dei loro diritti e vengono assistiti per l’applicazione e la corresponsione di quanto a loro dovuto.

Tutti i lavoratori iscritti alla O.S. S.I. COBAS facente parte al gruppo METRA stanno subendo una palese discriminazione e vessazione, un vero e proprio accanimento datoriale avverso questi lavoratori, rispondendo a contestazioni disciplinari futili come ad esempio l’errore di aver trascritto male l’orario di uscita dal lavoro nonostante da molti anni svolgono il medesimo orario fisso conosciuto alla fonte.

METRA si spaccia di essere in buoni rapporti col S.I. COBAS poiché condivide diversi appalti, mentre a braccetto con FILT-CGIL, cerca con tutte le sue forze
di espellere i lavoratori iscritti al S.I. COBAS dal ciclo produttivo di UPS dicendo, a suo dire, che è una volontà della UPS e non di METRA.

Alle chiacchiere non diamo peso e ci concentriamo sui fatti che raccontano come si sta attuando una palese discriminazione sindacale.

Da ultimo, il licenziamento disposto nei confronti del nostro Rappresentante Sindacale Aziendale (RSA) sig. Rivas Quispe Luis (detto Lucio) non è solo fine ad espellere un lavoratore molto attendo alle pratiche sindacali corredato di carisma e molto conosciuto in ambito UPS essendo un lavoratore che vanta parecchi anni di anzianità di servizio, anche per spaventare i lavoratori che stanno lasciando altri sindacati e guardano con ammirazione il S.I. COBAS indispettendo la stessa FILT-CGIL ancor prima di UPS , altresì per le motivazioni contenute nella lettera di licenziamento del nostro RSA come le sanzioni di 7 giorni comminate agli altri
lavoratori aderenti al S.I. COBAS per i fatti del 21 maggio 2020 in merito alla giornata di sciopero, sono di fatto un attacco del datore di lavoro al diritto di sciopero Costituzionalmente riconosciuto, invero non può l’adesione ad uno sciopero essere il pretesto di licenziare per il venir meno del vincolo fiduciario.

Ci troverete in prima linea, a difendere Lucio e i lavoratori discriminati da METRA e da UPS sia con iniziative legali che sindacali, inoltre invitiamo tutti i lavoratori e lavoratrici a prevenire qualsiasi forma di attacco al diritto di sciopero, pratica che ha permesso di costituire lo Statuto dei Lavoratori, oggi fatto a pezzi dalla connivenza dei sindacati confederali e dalla inerzia degli stessi lavoratori e lavoratrici ad essi associati.

Leso o eliminato il diritto di sciopero possiamo tornare all’epoca anteriore alla prima rivoluzione industriale, allo schiavismo!

Invitiamo tutti i lavoratori e lavoratrici ad aprire gli occhi e le orecchie e li sollecitiamo ad organizzarsi presto contro le pratiche capitalistiche.

Sindacato Intercategoriale COBAS
COORDINAMENTO PROVINCIALE DI MILANO