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[ANALISI] Capitalismo-killer: un sistema da abbattere!

Pubblichiamo qui sotto la prima parte del contributo “Capitalismo-killer: un sistema da abbattere!” ricevuto dalla redazione de Il Pungolo Rosso e già disponibile sul loro sito.

Questa crisi sanitaria e sociale, che sta provocando i primi scioperi spontanei nelle fabbriche dopo decenni, e diviene ora anche crisi economica e finanziaria, mette alla prova i sistemi capitalistici, in Italia e nel mondo intero, e scuote le coscienze in settori della nostra classe cui si chiede di lavorare comunque, anche in assenza delle condizioni di sicurezza che vengono invece imposte al resto della popolazione.

Per la prima volta da decenni assistiamo a scioperi spontanei nelle fabbriche.

Anche nella lotta per ambienti di lavoro sicuri e adeguati dispositivi di protezione individuale, e nelle difficoltà di coloro che sono lasciati a casa con un futuro incerto, deve crescere la coscienza della necessità di lottare per superare questa società divisa in classi.

Contro le ideologie da “unità nazionale” tra sfruttati e sfruttatori.

Il virus globalizzato mette inoltre in chiaro l’inconsistenza delle prospettive di autonomie locali/localistiche, e delle scorciatoie “sovraniste”.

L’unica strada è quella internazionalista, dell’unione tra i proletari di tutto il mondo.

S.I. Cobas


Riceviamo dal compagno Luc Thibaut e volentieri pubblichiamo questa nota di denuncia del carattere sempre più distruttivo del capitalismo, distruttivo della vita della specie, sia esso fossile, verde o di qualsiasi altro colore, occidentale o orientale. [In coda una traduzione del testo in inglese]

Capitalismo-killer: un sistema da abbattere!

In questi giorni sono apparse due notizie raccapriccianti.

La prima viene da un rapporto Unicef: nel mondo un bambino su tre — quasi 800 milioni a livello globale — ha nel sangue livelli di piombo superiori a 5 microgrammi per decilitro, livello per il quale è necessario intervenire. Circa la metà di questi bambini vive in Asia Meridionale.

Il rapporto, elaborato congiuntamente dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) e dall’organizzazione internazionale Pure Earth si intitola The Toxic Truth: Children’s Exposure to Lead Pollution Undermines a Generation of Future Potential (La verità tossica: l’esposizione dei bambini alla contaminazione da piombo mina il potenziale futuro di una generazione (https://www.unicef.org/sites/default/files/2020-07/The-toxic-truth-children’s-exposure-to-lead-pollution-2020.pdf).

«Con pochi sintomi iniziali, il piombo silenziosamente distrugge la salute e lo sviluppo dei bambini, con conseguenze anche fatali», ha dichiarato Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef, secondo cui «conoscendo la diffusione dell’inquinamento da piombo — e comprendendo la distruzione che causa a singole vite e comunità — dobbiamo ispirare azioni urgenti per proteggere i bambini una volta per tutte».

Il documento, il primo di questo genere, è un’analisi sull’esposizione al piombo dei bambini, realizzata dall’Institute of health metrics evaluation (Ihme), e mette in evidenza come l’avvelenamento da piombo stia colpendo una quantità massiccia e mai conosciuta prima di minori. L’esposizione dei bambini al piombo è stata correlata anche a problemi di salute mentale e comportamentali e a un incremento del crimine e della violenza. I bambini più grandi soffrono di conseguenze gravi, compreso un rischio più alto di danni ai reni e malattie cardiovascolari nel corso della vita.

Mentre i livelli di piombo nel sangue sono diminuiti drasticamente nella maggior parte dei paesi ricchi con l’eliminazione della benzina al piombo e della maggior parte delle vernici a base di piombo, nei paesi poveri (o a metà della scala) sono rimasti, invece, elevati e, in molti casi, pericolosamente elevati anche un decennio dopo l’eliminazione delle benzine al piombo.

«Il piombo è una neurotossina potente — cosa di cui le comunità soprattutto dei Paesi più poveri spesso non sono a conoscenza — che causa danni irreparabili al cervello di un bambino. È particolarmente distruttivo per i bambini molto piccoli e fino ai 5 anni di età e danneggia il loro cervello prima che abbiano l’opportunità che si sviluppi completamente,causando disabilità neurologica, cognitiva e fisica» ha dichiarato il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo.

Per i paesi poveri o a reddito medio questa situazione comporta un costo economico stimato in circa 1 trilione di dollari a causa della perdita economica potenziale di questi minori nel corso della vita.

«Le persone possono essere formate sui pericoli del piombo e dotate di maggiori strumenti per proteggere loro stesse e i loro bambini. Il ritorno degli investimenti è enorme: migliore salute, aumento della produttività, quozienti di intelligenza più elevati, minore violenza e un futuro migliore per milioni di bambini sul pianeta» ha affermato durante la presentazione del rapporto Richard Fuller, il presidente di Pure Earth, organizzazione senza scopi di lucro che dal 1999 lavora per identificare, ripulire e risolvere i problemi di inquinamento nei Paesi a basso e medio reddito, dove le alte concentrazioni di inquinamento tossico hanno effetti più devastanti sulla salute, in particolare dei bambini.

Le tecnologie e l’avanzamento delle conoscenze scientifiche moderne, unite ad una produzione pianificata secondo le reali necessità della popolazione mondiale e non sottomessa alla ricerca di profitto dei singoli, permetterebbero nel giro di poco tempo di trovare soluzioni efficaci e realmente sostenibili. Il gravissimo problema del cambiamento climatico e dell’inquinamento mondiale, e la totale incapacità da parte della classe dominante odierna di fronteggiarlo, sono la prova più immediata ed evidente di quanto il sistema sociale in cui viviamo sia diventato antiquato e anacronistico. Il capitalismo non è in grado di stare al passo con i tempi, non è in grado di adattarsi all’enorme sviluppo tecnologico a cui stiamo assistendo. È chiaro che per affrontare il futuro potenzialmente straordinario che ci aspetta servono strumenti di organizzazione sociale molto più avanzati e razionali di quelli di cui l’umanità si è dotata finora.

La seconda notizia raccapricciante arriva da un rapporto sullo stato della schiavitù nel mondo, uscito proprio nei giorni in cui i nostri difensori dello Stato di diritto si stracciavano le vesti alla vista di statue di “illustrissimi” personaggi della storia dello schiavismo o del colonialismo che cadono a pezzi, sbullonati dalla sacrosanta rabbia dei manifestanti.

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil),(https://www.ilo.org/global/topics/forced-labour/definition/lang–en/index.htm) le vittime della tratta e di varie forme di sfruttamento schiavistico. In generale, per tratta si intende un’attività criminale finalizzata alla cattura, il sequestro o il reclutamento, nonché il trasporto, il trasferimento, l’alloggio o l’accoglienza di una o più persone, usando mezzi illeciti e ai fini dello sfruttamento delle stesse. Invece quando parliamo di sfruttamento schiavistico non ci riferiamo alla schiavitù salariata, ma alla schiavitù per così dire ‘classica’. Le vittime di questo turpe fenomeno sarebbero oggi nel mondo oltre 40 milioni, anche se in molti casi il fenomeno rimane sommerso. In occasione della Giornata mondiale contro il traffico di esseri umani, alcune organizzazioni umanitarie hanno evidenziato di avere registrato nel 2019 più di 108.000 casi in 164 Paesi. Sui casi segnalati, il 23 per cento riguarda i minorenni e, in un 1 caso su 20, addirittura bambini con meno di 8 anni. Asia e Africa sono ancora i continenti più colpiti.

La crisi scatenata dal covid-19 ha senza dubbio peggiorato la situazione, spingendo lo sfruttamento sessuale dei minori (la più orrenda di tutte le forme di schiavitù) dalle strade all’interno delle case e on line, con un drastico aumento della pedopornografia in Europa. La mancanza di libertà di movimento causata dal lockdown e dalle restrizioni di viaggio adottati in molti Paesi si è tradotta in una minore possibilità di fuggire e di trovare aiuto per le vittime della tratta di esseri umani. Durante la pandemia sono aumentati i casi di violenza ai danni dei minori e il numero di bambini vittime dello sfruttamento on line, al quale sono stati esposti, e sono esposti, quando seguono lezioni a distanza senza il controllo dei genitori.

In Italia, in particolare, tra le 2.033 persone prese in carico dal sistema anti-tratta nel 2019, la forma più diffusa di sfruttamento resta quella sessuale (84,5 per cento) che vede come vittime principalmente donne e ragazze (86 per cento). Nonostante l’emersione sia molto più difficile nel caso dei minori, ben 1 vittima su 12 ha meno di 18 anni, il 5 per cento meno di 14. La nazionalità di origine delle piccole vittime è principalmente nigeriana (87 per cento), ivoriana (2,5 per cento) e tunisina (1,9 per cento).

Ho citato soltanto due rapporti comparsi in questi giorni. Ma tutta la storia del capitalismo, in tempo di guerra o di “pace”, è una lunga scia di distruzione e di sangue. Appena alcuni giorni fa su Rai3 sono apparsi alcuni documenti sull’utilizzo dell’agente orange durante la guerra del Vietnam – un defoliante che venne utilizzato per la prima volta nel 1950 dagli inglesi durante l’“emergenza malese”, nel corso dell’Operazione Trail Dust. Nel 1962 questo erbicida torna in auge, e viene sfruttato dagli americani nell’Operazione Ranch Hand, nel corso della quale, fino al 1971, sono stati irrorati 20 milioni di galloni (oltre 75 milioni di litri) di erbicidi vari su tutto il Vietnam del Sud. Si potrebbe parlare delle armi all’uranio impoverito usate dalla Nato, e dall’Italia, in Iraq, in Kuwait, in Jugoslavia, etc., e poi avanti così all’infinito.

Ma mi fermo qui: il capitalismo è un sistema che distrugge la specie umana.

E per questo va abbattuto.


CAPITALISM: A SYSTEM THAT DESTROYS THE HUMAN SPECIES
A SYSTEM THAT NEEDS TO BE BROUGHT DOWN

Two horrible pieces of news have appeared in the last few days, but the history of capitalism is nothing but a trail of blood and horror!
The first concerns the state of slavery in the world, when our defenders of the rule of law choke at the sight of statues of “illustrious” figures from the history of slavery or colonialism falling to pieces, by the anger of the demonstrators.
The second is the news about lead in the blood of children, it is mentioned in the report of 800 million! In times of “peace” or war, capitalism destroys for its own interests! A few days ago, documents appeared on the Rai3 concerning the use of Agent Orange during the Vietnam War. Agent Orange is a defoliant that was first used in 1950 by the British during the unrest in Malaysia during Operation Trail Dust. In 1962, the herbicide came back into fashion and was exploited by the Americans in Operation Ranch Hand, during which up to 71, 20 million gallons (over 75 million litres!) of various herbicides were sprayed throughout South Vietnam. We could talk about depleted uranium weapons… and so on and so forth.

More than 40 million “slaves”: Asia and Africa are the most affected

Traffic data around the world is becoming increasingly dramatic. On World Anti-Trafficking Day tomorrow, humanitarian organizations have highlighted more than 108,000 cases in 164 countries in 2019. According to the International Labour Organization (ILO), (https://www.ilo.org/global/topics/forced-labour/definition/lang–en/index.htm) the victims of trafficking and exploitation number more than … 40 million, although in many cases this abominable phenomenon is still unknown. Of the reported cases, 23% involve minors and in 1 in
20 cases even children under 8 years of age. Asia and Africa are still the most affected regions. The crisis triggered by covid-19 has undoubtedly aggravated the already serious situation, pushing the sexual exploitation of street children in homes and online, with a drastic increase in child pornography in Europe. The lack of freedom of movement caused by lock-ups and travel restrictions adopted in many countries has reduced the chances of escape and help for victims of trafficking. During the pandemic, cases of violence against children and the number of child victims of online exploitation to which they have been exposed have increased, and are exported when they take distance learning courses without parental control.
In Italy, in particular, among the 2,033 persons in the anti-trafficking system in 2019, the most widespread form of exploitation remains sexual exploitation (84.5 per cent), of which women and girls (86 per cent) are victims. Although the emergence is much more difficult in the case of minors, up to 1 in 12 victims is under 18 years of age, with 5% under 14 years of age. The nationality of origin of minor victims is mainly Nigerian (87%), Ivorian (2.5%) and Tunisian (1.9%). This is a worrying reality for increasingly vulnerable people. In general, trafficking is defined as a criminal activity aimed at the capture, abduction or recruitment, as well as the transportation, transfer, harbouring or reception of one or more persons, using illegal means and for the purpose of their exploitation.

Killer capitalism

One in three children – nearly 800 million worldwide – has a blood lead level of more than 5 micrograms per decilitre! About half of these children live in South Asia. This is according to a new report jointly developed by the United Nations Children’s Fund (UNICEF) and the international organization Pure Earth (https://www.unicef.org/sites/default/files/2020-07/The-toxic-truth-children’s-exposure-to-lead-pollution-2020.pdf).
“With few initial symptoms, lead silently destroys the health and development of children, with even fatal consequences,” said Henrietta Fore, Unicef’s Executive Director. “Knowing the spread of lead pollution – and understanding the destruction it causes to individual lives and communities – we must inspire urgent action to protect children once and for all.
The document, entitled “The Toxic Truth”, the first of its kind, is an analysis of children’s exposure to lead, carried out by the Institute for the Evaluation of Health Measures (Ihme), and thus highlights how lead poisoning affects a massive and previously unknown quantity of children.
Children’s exposure to lead has also been linked to mental health and behavioural problems and an increase in crime and violence. Older children suffer serious consequences, including an increased risk of kidney damage and cardiovascular disease over the course of their lives.
In low- and middle-income countries, this exposure of children to lead has been estimated at about $1 trillion due to the potential economic loss of these children over a lifetime. While blood lead levels have dropped dramatically in most high-income countries with the elimination of leaded gasoline and most lead-based paints, blood lead levels in children in low- and middle-income countries have remained high and in many cases dangerously high even a decade after the elimination of leaded gasoline.
“People can be educated about the dangers of lead and equipped with more tools to protect themselves and their children. The return on investment is enormous: better health, increased productivity, higher IQ, less violence and a better future for millions of children around the world,”said Richard Fuller, President of Pure Earth, a non-profit organization that has been working since 1999 to identify, clean up and solve pollution problems in low- and middle-income countries where high concentrations of toxic pollution have devastating health effects, especially for
children, during the presentation of the report.
“Lead is a powerful neurotoxin – something communities, especially in poor countries, often ignore – that causes irreparable damage to a child’s brain. It is particularly destructive for very young children up to the age of five and damages their brains before they have the opportunity to develop fully, resulting in neurological, cognitive and physical disabilities,” said Unicef Italia President Francesco Samengo.
Technology and the advancement of modern scientific knowledge, combined with production that is planned according to the real needs of the world’s population and not subject to the profit motive of individuals, would make it possible to find effective and sustainable solutions in a short period of time. The very serious problem of climate change and global pollution, as well as the total inability of the current ruling class to deal with it, are the most immediate and obvious proof of the obsolescence and anachronism of the social system in which we live. Capitalism is incapable of keeping up with the times, incapable of adapting to the enormous technological development we are witnessing. It is clear that in order to face the potentially extraordinary future that awaits us, we need tools of social organization that are much more advanced and rational than those thathumanity has so far equipped itself with.

Capitalism must be brought down!