DISOCCUPATE A CASA CON I FIGLI E SENZA SORD:
CHIACCHIERE E PROMESSE NON NE VOGLIAMO PIÙ:
ALLA VIOLENZA E ALL’OPPRESSIONE
RISPONDIAMO CON L’AUTORGANIZZAZIONE!
L’8 marzo scioperiamo!
Lunedì tutt* sotto la Regione!
Che l’intera crisi si stia scaricando sui lavoratori lo sappiamo perché lo impariamo tutti i giorni sulla nostra pelle.
Quanto la crisi si scarichi soprattutto sulla parte femminile di noi, le lavoratrici, è ormai sotto gli occhi di tutti.
Le donne lavoratrici, che già prima dell’ultimo anno erano meno della metà dell’insieme dei lavoratori, con la scusa della pandemia (e come sempre) stanno subendo un ricatto in più rispetto a quello già posto tra salute/lavoro: lavoro o figli.
Questo avviene con diverse modalità: se hai conquistato con la lotta un salario dignitoso, ti limito nel tempo con contratti a scadenza, ti cambio i turni o ti trasferisco a km di distanza, rendendoti impossibile la gestione dei figli o la possibilità stessa di averne, mettendoti di fatto nelle condizioni per dimetterti;
se sei ultra precaria non attivo alcun meccanismo per consentirti di avere entrate economicamente dignitose o stabili e ti rendo inaccessibili le tutele quali la malattia o la maternità o la disoccupazione, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi dove si lavora con contratti intermittenti o a progetto, o dove si lavora a nero, o ancora nei part-time più infimi con retribuzioni che urlano vendetta.
Se sei immigrata e sottoposta anche al ricatto del permesso di soggiorno è evidente che la condizione femminile è quella di un’autentica schiavitù sociale che non a caso sempre più spesso sfocia nella violenza; che sia tra le mura domestiche dove le chiusure senza criterio hanno ricacciato prevalentemente le donne o che sia fuori, dove ogni tentativo di ribellione viene sistematicamente represso e dove ogni diritto all’ autonomia, strappato in passato come parte delle conquiste del movimento dei lavoratori, viene di fatto reso impraticabile.
Il governo e le istituzioni di prossimità, regionali e comunali non hanno saputo far fronte a nessuna delle criticità prodotte dalla crisi innescata dalla pandemia; oggi più che mai è indispensabile aprire ambiti di discussione con quei soggetti che rappresentano realmente i bisogni della classe lavoratrice e di tutte le fasce sociali più deboli, ed è indispensabile garantire sistemi efficienti per l’erogazione di salario indiretto e diretto.
- Potenziamento del trasporto pubblico e gratuità attraverso abbonamenti senza restrizioni per disoccupati/e, inoccupati/e, precari/e;
- Bonus baby sitter regionale per tutte le disoccupate, le inoccupate e le lavoratrici con figli di età inferiore agli 11 anni in ogni situazione, soggettiva od oggettiva, che pregiudichi la possibilità di una scuola in presenza;
- Apertura delle scuole in sicurezza con campagne regolari di screening per docenti e alunni, attivazione di nuovi spazi, sistemi di aereazione controllata;
- Potenziamento in prospettiva dei piani didattici delle scuole, attraverso l’attivazione di progetti extra curriculari che integrino il percorso scolastico (inserendo figure professionali trasversali), negli orari pomeridiani ( scuole aperte fino alle 7 di sera);
- Potenziamento dei consultori pubblici e obbligatorietà della presenza di medici non obiettori nelle strutture ospedaliere pubbliche;
- Servizi adeguati e qualitativamente elevati per le famiglie con basso reddito dove ci sono figli con disabilità;
- Maternità e paternità garantita a tutte le lavoratrici e ai lavoratori precari, a prescindere dalle ore di lavoro prestate, fino a 18 mesi dopo il parto;
- Salario garantito per disoccupati/e ed inoccupati/e.
CHIACCHIERE E PROMESSE NON NE VOGLIAMO PIÙ: ALLA VIOLENZA E ALL’OPPRESSIONE RISPONDIAMO CON L’AUTORGANIZZAZIONE.
APPUNTAMENTO LUNEDÌ 8 MARZO ORE 14:30
REGIONE CAMPANIA – SANTA LUCIA
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”