QUESTO VIDEO DOVREBBE FARE IL GIRO DEL MONDO,
GUARDATELO FINO IN FONDO!
E’ rivelatore sotto molto aspetti, ma facciamo un piccolo recap della situazione:
– Da gennaio 2021 i S.I.Cobas si battono contro la annunciata chiusura dello stabilimento Fedex-TNT di Piacenza, divenuto troppo costoso come stipendi grazie a dieci anni di lotte del S.I.Cobas.
– La CGIL organizza a fine gennaio una manifestazione CONTRO lo sciopero del S.I.Cobas con dei driver esterni, sostenendo che “l’occupazione non è a rischio”.
– Il 10 marzo 2021 vengono arrestati Carlo e Arafat, considerati “la testa” del S.I.Cobas. Lo stesso giorno Fedex-TNT inizia a svuotare il magazzino.
– Il giorno del rilascio di carlo e Arafat, il magazzino viene chiuso, come annunciato dal giugno 2020.
– Nei giorni successivi, la CGIL va sui giornali ad affermare che “Fedex ha chiuso a causa degli scioperi del S.I.Cobas” (Floriano Zorzella, segretario Filt).
– Dopo la liberazione di Carlo e Arafat, il S.I.Cobas ricomincia a sottoscrivere accordi migliorativi in tanti magazzini: SDA, UPS, Leroy Merlin. Proprio a Leroy Merlin gli operai fanno un video dell’assemblea-festa per il nuovo accordo, che istituisce una “quindicesima” sotto forma di PDR.
– Esce un video/audio di Karim Mansar, sempre Filt-CGIL, in cui lo si sente impartire disposizioni organizzative per conto dell’azienda ai driver esterni al fine di lavorare in altre città la merce di Piacenza. Si chiedono “sacrifici” e “collaborazione” per spostarsi a lavorare in altre città permettendo a Fedex di tenere chiuso a Piacenza e in strada 300 famiglie.
– Sempre Karim Mansar della CGIL, visibilmente agitato perché solto in castagna, scrive su facebook un post offensivo contro il S.I.Cobas e gli operai Leroy Merlin biasimandoli eprchè hanno “festeggiato l’accordo mentre loro 300 iscritti sono senza lavoro”.
Qua va inserito il video che riportiamo:
https://www.facebook.com/mimo.ali.9484/videos/5617855914922156
Sono lavoratori Leroy Merlin, alcuni dei quali ex-iscritti CGIL, che decidono di rispondere a questi “sindacalisti” spiegandogli la differenza fra le parole “solidarietà” e “sciacallaggio”.
Dai loro occhi e dalle loro voci i giudizi suonano come tuoni.
Una lezione di dignità per tutta la classe operaia contemporanea e un messaggio molto chiaro: noi non mettiamo davanti la casacca, noi non lasciamo indietro nessuno!
S.I. Cobas Piacenza