Maria Antonietta è tornata: i vaccini scarseggiano, come pure le brioches?
Saziamoli di propaganda!
Mentre infuria la campagna contro il personale sanitario renitente all’obbligo vaccinale originato dal Decreto legge 44 del 1/04/2021, si evidenzia ogni giorno che passa che questo “alto richiamo alla responsabilità collettiva” non è altro che espressione di propaganda governativa per additare all’opinione pubblica sacche di
irresponsabilità (variante dei famigerati fannulloni) affrettatamente classificati: NO VAX .
Una volta chiarito che:
1) La vaccinazione non impedisce la trasmissione del Virus. Almeno su questo non esiste documentazione scientifica.
2) Per una lunga fase epidemica il personale positivo al covid-19 ma non sintomatico veniva regolarmente arruolato al lavoro.
3) Gli eroi (involontari) comandati hanno dovuto affrontare l’emergenza privi di DPI efficaci.
4) In tutti gli ambienti della sanità che hanno osservato le misure di prevenzione non si registrano clusters infettivi. Si riscontrano invece nella produzione e distribuzione delle merci che è più sacra della salute.
Questo retorico richiamo alla sanità collettiva non è ottemperato proprio da chi emana grida manzoniane.
Alla incongruenza nella prima ondata, con la chiamata al lavoro del personale positivo non sintomatico, si aggiunge la non osservanza della quarantena per i sanitari che hanno avuto contatto con un caso positivo in ambito familiare e quindi loro malgrado sono potenziali diffusori del contagio.
E’ questa la modalità adottata per proteggere i soggetti fragile e il resto della popolazione?
Chi sono i veri responsabili della propagazione del contagio?
Altra incongruenza, alla richiesta di sottoporsi alla vaccinazione la risposta di molti Direttori è sorprendentemente di questo tenore: “per il momento si sospende l’attività di prenotazione e vaccinazione (fase 1/1bis).
Gli operatori sanitari e socio sanitari ancora non vaccinati dovranno essere inseriti nel percorso di cui al DL 44 del 1/04/2021”.
Riepilogando, si fa fuoco e fiamme su presunti untori ma per chi volesse vaccinarsi, da una parte non è raccomandato ai minori di anni 60 il vaccino Vaxzevria (AstraZeneca) e Johnson & Johnson, dall’altra se si ha meno di 60 anni (come molti infermieri e medici), la tipologia di vaccino mRNA (Pfeifer, Moderna) non è
disponibile perché strettamente riservato alle categorie vulnerabili e disabili.
Va avanti la campagna d’enigratoria dei lavoratori della sanità, non vanno avanti adeguate politiche sanitarie di contenimento dell’epidemia perché ostaggio del business farmaceutico.
Genova 30 aprile 2021
S.I. Cobas Sanità