INIZIA NELL’AULA BUNKER DEL CARCERE DI POGGIOREALE
IL MAXI-PROCESSO CONTRO I DISOCCUPATI ORGANIZZATI
- MERCOLEDÌ 23 h 10 | Conferenza stampa| Ingresso carcere Poggioreale per spiegare le ragioni della mobilitazione ed il vergognoso impianto accusatorio.
- LUNEDI 28 Corteo h 8:30 da piazza Nazionale per raggiungere l’aula bunker del Carcere di Poggioreale.
Chiediamo a tutta la stampa di dare massima visibilità e partecipazione.
Comincia il Maxiprocesso a carico di 43 tra Disoccupati 7 Novembre e Cantiere167 Scampia, militanti del SI Cobas e del Laboratorio Politico Iskra, siglata dal sostituto Procuratore della Repubblica Enrica Parascandolo, sulla base di una mole mastodontica di capi d’imputazione tra cui: manifestazione senza preavviso, resistenza aggravata, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento.
Tale indagine è il frutto di un “accorpamento” in un unico fascicolo di 9 distinte manifestazioni – avvenute tra il 22 dicembre 2022 e il 24 marzo 2023 – cioè durante i 3 mesi di mobilitazione straordinaria indetta dai disoccupati e dalle disoccupate in risposta alla fuga delle istituzioni e ai continui rinvii dei tavoli d’incontro necessari per portare a chiusura una vertenza quasi decennale!
La Procura, pur non esplicitamente equiparando la lotta dei disoccupati a un’effettiva associazione per delinquere, utilizza lo stratagemma di cumulare in un solo processo una serie di eventi e di fatti distinti tra loro al solo scopo di incrementare il teorema accusatorio e ipotizzare pene più severe.
L’obiettivo dello Stato è dividere le lotte proletarie, costruendo una cortina di filo spinato tra lavoratori/trici e disoccupati/e e tra questi e tutti gli altri segmenti della classe oppressa.
Si vuole attaccare un’ esperienza di lotta e di emancipazione, di battaglia contro la marginalità sociale, fatta da centinaia e centinaia di donne e uomini che rivendicano salario, lavoro utile socialmente e che sono riusciti a sbloccare un percorso di accompagnamento alla formazione per oltre 600 disoccupati/e della città finalizzato all’inserimento lavorativo.
Un’ esperienza che ha dato e da il suo contributo alla ricomposizione di un vero fronte unico di classe sostenendo gli scioperi e le lotte operaie fuori ai cancelli delle fabbriche, dei porti e dei magazzini, che è protagonista nei nostri quartieri per un’ alternativa all’emergenza abitativa, alla barbarie sociale soprattutto per gli strati popolari della città.
Le battaglie per migliori condizioni di lavoro e salariali, le lotte per migliorare le condizioni condizioni di vita sono parte di un “unicum” con la lotta e la vertenza dei disoccupati, con le mobilitazioni contro la guerra e il genocidio a Gaza, contro il Ddl 1660, con la necessità di costruire un’opposizione radicale e generale ai padroni e al governo.
Contro sfruttamento, disoccupazione e repressione: solo la lotta paga!
20 ottobre,
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
LA LOTTA DI CLASSE NON SI ARRESTA
LUNEDÌ 28 OTTOBRE: TUTTI Al MAXI-PROCESSO
Il 28 ottobre inizierà il maxiprocesso che vede 43 imputati per le lotte per il lavoro a Napoli: disoccupati organizzati del Movimento di Lotta 7 Novembre, del Cantiere 167 Scampia, del SiCobas Napoli e Caserta e del Laboratorio Politico Iskra.
Per motivi di ordine pubblico e di numero di imputati il processo si svolgerà (a porte chiuse) nell’aula bunker del Carcere di Poggioreale e non al Tribunale di Napoli.
Un mega processo che mette in accusa la lotta per il lavoro ed il salario in città con riferimento particolare alle iniziative di lotta dei mesi dicembre 2022 e marzo 23, quando le istituzioni nazionali e locali facevano saltare i tavoli di trattativa di questa vertenza storica sottraendosi al rispetto degli impegni assunti su formazione ed inserimento al lavoro.
Dalla fine di luglio siamo impegnati nella costruzione di una rete nazionale “Liberi/e di Lottare – Fermiamo il DDL 1660” vista la discussione/votazione in Parlamento del nuovo disegno di legge sicurezza 1660 Nordio – Crosetto – Piantedosi ovvero il proseguimento dei precedenti pacchetti sicurezza firmati prima dal PD e poi da Salvini.
Il DDL 1660 continua nel progetto di perseguitare quelle forze sociali e del sindacalismo combattivo e di classe estendendo sul piano giuridico nuovi limiti e intimidazioni alle lotte. Oltre 20 anni di carcere per chi si oppone ai lavori delle grandi opere inutili e dannose, come la TAV o il Ponte sullo Stretto di Messina; inasprimento delle pene per reati connessi alle iniziative di lotta (ad esempio blocchi stradali); l’introduzione di reati tutti nuovi come quello di rivolta nelle carceri che è un attacco diretto a quei proletari che protestano nelle carceri, ad esempio, per sovraffollamento e negazione dei diritti a fronte di un aumento continui di suicidi negli istituti penitenziari; il DDL 1660 prosegue l’attacco ai lavoratori che scioperano ed organizzano i picchetti, limita ulteriormente la concessione dei permessi di soggiorno agli immigrati, aumenti le pene per le occupazioni abitative anche di stabili abbandonati da anni.
Un provvedimento che serve ulteriormente e prioritariamente a reprimere chi costruisce iniziative di classe per contrastare l’escalation bellica mondiale, ed il conseguente inasprimento della guerra interna – fatta di salari da fame, inflazione, tagli alla spesa sociale – che governi e padroni stanno conducendo contro i settori proletari in questo paese.
Facciamo appello alla nostra classe, a tutte le forze sane della città – sindacali, sociali, politiche e di movimento – personalità pubbliche e della società civile ad esporsi in prima persona per rompere l’isolamento di questa lotta, scendendo in piazza insieme ai disoccupati e alle disoccupate.
Chiediamo a tutte le realtà che hanno aderito alla Rete “Liberi/e di lottare – Fermiamo il DDL 1660” di immaginare iniziative di solidarietà in occasione dell’inizio del maxiprocesso.
Diamo appuntamento per lunedì 28 ottobre, h 8:30, a Piazza Nazionale per andare tutti e tutte insieme al Tribunale di Napoli e accompagnare i/le 43 imputati ed imputate.
16 settembre,
SI Cobas