“BRIDGE” MALPENSA
AI LAVORATORI AUMENTANO I DISAGI
Anziché stabilire principi che portino alla fidelizzazione, al rendimento e alla costruzione di un vero premio di risultato, si continua a discutere di elemosina da erogare al lavoratore a scanso di malattia.
Le proposte di elargire un welfare, a fronte del Bridge, pur non essendo ancora andate in porto, demarcano una linea liberista contraria alla dignità dei lavoratori: l’erogazione di un ipotetico importo di 400 euro da spalmare su 6 mesi di lavoro, legato alla presenza e che non contempla il diritto di ammalarsi o di assentarsi per “stanchezza cronica”, cifra penalizzata con una sproporzione esagerata in caso di malattia.
Questa impostazione non cela sicuramente il dato che le assenze per malattia in azienda siano aumentate, ma invece di indurre Ah a fare un ragionamento serio sul perché il trend sia negativo, si tende ad agire senza una prospettiva di lungo termine per arginare tale fenomeno.
I problemi pregressi li conosciamo tutti e non li ripetiamo, ma vogliamo ricordare le ultime prese di posizione aziendale che sicuramente stanno creando un clima di ostilità sempre maggiore: non da ultimo la doppia matrice nell’esposizione turni che non permette di fare i cambi, la facoltà di utilizzare i rol se non dopo l’esaurimento delle ferie, il che renderà impossibile la fruizione degli stessi perché le ferie sono programmate su tre periodi, l’ultimo dei quali tra ottobre e dicembre e che consentirà ad AH di non dare i Rol ma di utilizzarli a decurtazione delle ore incrementali e dello stipendio.
I lavoratori hanno turnazioni strampalate, troppi pochi riposi e troppe chiamate da parte segreteria per arrabattare la copertura dei voli, non da ultimo la difficoltà di trovare posteggio per recarsi al lavoro.
BASTERÀ UN WELFARE LEGATO AL DIRITTO DI NON AMMALARSI
PER FIDELIZZARE I DIPENDENTI?
Queste iniziative aziendali, che sicuramente verranno sottoscritte dai sindacati compiacenti, sono il risultato di politiche industriali di Airport Handling Spa senza etica e dignità di cui molti lavoratori, che ancora foraggiano certe sigle, si rendono complici.
S.I. COBAS MALPENSA
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