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[MESSINA] Presidente Musumeci: servono mascherine, tamponi e sanità adeguata. Non siamo carne da macello

PRESIDENTE MUSUMECI ORA BASTA CU STU BABBIU!

SERVONO MASCHERINE, TAMPONI E SANITA’ PUBBLICA ADEGUATA.

I SICILIANI E LE SICILIANE  NON SONO CARNE DA MACELLO!

La spesa sanitaria in Italia, incide per oltre il 70% sul bilancio delle Regioni.

Nonostante il diritto alla cura e l’accesso alla sanità pubblica dovrebbe essere garantito a tutti, si taglia sulle prestazioni e si scaricano i costi sui pazienti.

Il costo del ticket medico, infatti, è in continuo aumento.

Il finanziamento pubblico è stato decurtato di oltre 37 miliardi in dieci anni, di cui circa 25 miliardi nel 2010-2015 per tagli conseguenti a varie manovre finanziarie ed oltre 12 miliardi nel 2015-2019, quando alla sanità sono state destinate meno risorse di quelle programmate per esigenze di finanza.

Tagli che si traducono inevitabilmente in un abbassamento della qualità dell’assistenza: viene stimata una perdita di oltre 70.000 posti letto negli ultimi 10 anni, con 359 reparti chiusi, oltre ai numerosi piccoli ospedali riconvertiti o abbandonati.

La metà dei 37 miliardi tagliati alla sanità nel decennio, riguarda peraltro il personale sanitario.

Inoltre 8 dei 37 miliardi complessivi, sono stati tolti alla sola Sicilia!

I parlamentari nazionali eletti in Sicilia nella legislatura 2006-2008: Governo Prodi ha deciso di togliere alla sanità pubblica siciliana 600 milioni di euro all’anno!

Questo taglio assurdo è in vigore dal 2009.

Dal 2009 ad oggi alla sanità pubblica siciliana sono stati tolti oltre 8 miliardi di euro!

Pensate un po’: i tagli alla sanità italiana nello stesso periodo sono stati pari
a circa 37 miliardi di euro: ebbene, di questi, 8 miliardi di euro li hanno scippati alla sola sanità pubblica siciliana!

Non è un caso, infatti, se a luglio 2019 chiude il pronto soccorso a Noto per mancanza di personale medico sanitario e nell’ospedale di Caltanissetta risultano 6 medici anziché 15.

Non è un caso se altri ospedali e reparti in tutta l’isola rischiano di chiudere o soffrono per la mancanza di personale.

Non è un caso se i siciliani spesso sono costretti a emigrare anche per curarsi!

A Messina, ad esempio, l’ospedale Piemonte venne privatizzato dopo il rischio di una chiusura imminente e venne accorpato all’IRCCS della fondazione Bonino Pulejio.

I concorsi banditi in Sicilia nella primavera del 2019 circa 1800 posti fra infermieri e OSS ancora non sono stati espletati; mentre nelle altre regioni d’Italia, Calabria, Puglia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Liguria sono state espletate e ci sono in piedi graduatorie di idonei che ancora aspettano un posto di lavoro,  in quanto la politica massonica/mafiosa predilige assumere a tempo determinato, precarizzando il mondo del lavoro potendo così ricattare il personale a farlo lavorare di più con la promessa che alla fine gli verrà prorogato il contratto o addirittura che verrà assunto a tempo indeterminato.

Con i bandi a evidenza pubblica si scavalca la legge che prevede, in caso di assunzione a tempo indeterminato o anche a tempo determinato, di attingere dalle graduatorie concorsuali.

I nostri governanti nazionali e regionali mostrano così di non avere nessun interesse a ripianare il deficit finanziario della sanità.

Pensano, invece, a come favorire e giustificare la marea di fondi pubblici che vengono regalati alla sanità privata.

Tutti i nodi adesso vengono al pettine.

Con l’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus, sono venute alla luce tutte le contraddizioni che riguardano la gestione della sanità.

È stato messo in evidenza, non solo l’incapacità, ma la mala gestione volente di chi ha pensato prima di tutto al profitto.

Quello che chiediamo è:

– L’assunzione a tempo indeterminato di tutte le figure professionali sanitarie dalle graduatorie degli idonei per garantire una sanità pubblica efficiente ed in grado di contrastare ogni minaccia di virus.

– Investimenti adeguati all’interno delle nostre Strutture Sanitarie.

– Requisire gli ospedali e i laboratori privati per metterli a disposizione dell’emergenza.

– Effettuare tamponi a tappeto.

“Se dovessi fare il ministro reintrodurrei la dicitura Ministero della Sanità. Con me non ci sarebbero convenzioni con i privati. Non un euro.Io sono per una Sanità Pubblica, di alta qualità e totalmente gratuita. Per ri-costruirla non servirebbero nemmeno altri investimenti. Bisognerebbe smettere di rubare. Almeno trenta miliardi di euro l’anno finiscono in profitto. Quando una struttura sanitaria che dovrebbe essere ospitale con chi soffre diventa un’azienda in cui si gioca con i rimborsi e il pagamento a prestazione, si mette in atto un crimine sociale”.
(Gino Strada)

Un Passo indietro solo  per prendere la rincorsa…

Fronte Popolare Autorganizzato – SI Cobas Messina