Attenzione ai borseggiatori del TFR!
Avanti verso lo sciopero generale dell’11 ottobre!
Era nell’aria, era preventivato, avevano già deciso per noi.
Solo un residuo di pudore li frenava dall’uscire allo scoperto, per questo l’ufficializzazione tardava a concretizzarsi.
Finalmente, il 16 settembre 2021 i ladri di Pisa sono usciti dall’angolo buio.
CGIL, CISL, UIL e ARAN (padronato pubblico) hanno firmato l’accordo che prevede l’adesione automatica al fondo pensione Perseo-Sirio con il meccanismo del silenzio-assenso.
Sono coinvolti i dipendenti di Sanità, Regioni, Autonomie Locali, Università,
Agenzie Fiscali, INPS, INAIL, ecc.
I neo assunti, alla stipula del contratto, verranno informati che ARAN e Confederazioni hanno pensato a loro e sono d’ufficio iscritti alla previdenza complementare.
Gli assunti dal 2 gennaio 2019 e i nuovi assunti riceveranno (bontà loro) la comunicazione dell’accordo entro la metà di novembre e avranno a disposizione 6 mesi per comunicare la non adesione e quindi mantenere in azienda il TFR.
La previdenza complementare è da sempre esposta alle turbolenze della finanza, basterebbe ricordare il tracollo del fondo Cometa dei metalmeccanici.
Le OOSS e le associazioni padronali sono compartecipi nella gestione dei fondi pensione.
Ma mentre i “sindacalisti” si trasformano in terminali finanziari è di tutta evidenza che i vantaggi fiscali sono solo per gli imprenditori.
Dopo aver contribuito ad azzoppare la previdenza pubblica, le OOSS concertative si trasformano in venditori-imbonitori delle protesi (pensioni integrative).
Come dei volgari mariuoli, vogliono imporre attraverso lo strumento del silenzio/assenso la confisca del TFR agli assunti post 2019.
La rapina della banda confederale si spiega con lo scarso successo dei fondi Sirio e Perseo proposti da questi: l’adesione è stata del solo 5,2% dei lavoratori.
Di qui il passaggio alle maniere forti e truffaldine.
Questo piatto avvelenato era stato annunciato nel Patto di Riforma della P.A. del 10 marzo 2021.
Non fu necessaria nessuna forzatura né del Governo né del Ministro Brunetta.
Tutto era previsto dalla legge 205 del 2017, legge ovviamente benedetta dalle segreterie confederali di allora.
Il varo definitivo il 16 settembre 2021.
Tutto si può dire dei confederali, ma quando si tratta di sottrarre soldi ai lavoratori sono coerenti e puntuali, vanno diritti alla meta e si permettono anche di giocare sporco.
Noi abbiamo sei mesi di tempo per condurre una campagna di denuncia e avvertire che dei ladroni vestiti da sindacalisti che vogliono mettere le mani sul nostro TFR e cioè sui soldi nostri.
Anche per questo,
PARTECIPIAMO IN MASSA ALLO SCIOPERO GENERALE DELL’11 OTTOBRE
PROCLAMATO DA TUTTO IL SINDACALISMO DI BASE!
S.I. Cobas