Dopo diversi anni di lotta e mobilitazione le istituzioni continuano a tergiversare anche se le proposte e le risorse per attivare da subito progetti sperimentali potrebbero già risolvere in parte l’urgenza per centinaia di disoccupati ad un lavoro, salario e reddito dignitoso.
I tempi delle istituzioni non sono i tempi dei disoccupati che ogni giorno vivono la condizione di precarietà e povertà.
VIvere questa situazione spesso è esasperante.
Tensioni e malcontento si trasformano in guerra tra poveri quando subentrano ansie, preoccupazioni e problemi seri familiari e si possono scaricare nel movimento.
Ma i veri responsabili di questa situazione sono le istituzioni ed i padroni.
Qualcuno dirà “ma il reddito di cittadinanza”?
Abbiamo già scritto tanto.
Diversi hanno fatto la domanda e percepiscono il reddito di cittadinanza: una misura per l’estrema povertà che giustamente i singoli disoccupati hanno domandato di ricevere.
Al di là della posizione chiara che abbiamo su questa manovra, i fatti parlano chiaro: pochi hanno raggiunto un elargizione che per la condizione che si vive è un poco di ossigeno, molti per colpa dei vincoli e parametri (residenza ecc…) o percepiscono molto poco oppure non hanno potuto accedervi.
Ieri in piazza abbiamo ritenuto necessario che ci fosse un impegno dell’amministrazione comunale dinanzi a tutta la platea dei disoccupati e non solo ad i soliti incontri e tavoli.
Lo faremo anche con gli altri responsabili istituzionali.
Nelle prossime giornate quindi ci organizzeremo per iniziative permanenti in grado di rivendicare risposte concrete per i disoccupati in lotta.
Movimento di Lotta – Disocuppati “7 Novembre”