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[TORINO] Lavoratori e studenti uniti e organizzati nella lotta contro i licenziamenti al bar dell’Università: fino alla vittoria!

Continua la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici del bar del Campus universitario Lugii Einaudi, organizzati con il S.I. Cobas.

Ieri, grazie alla partecipata e determinata azione degli studenti organizzati nel Collettivo Universitario Autonomo insieme agli Studenti Indipendenti e Noi restiamo Torino, la lotta contro i licenziamenti di baristi e bariste ha fatto irruzione nel Rettorato dell’Università di Torino, bloccando la seduta del senato accademico per rivendicare l’intervento dell’Università in qualità di proprietaria del bar e decisore dell’appalto del relativo servizio di ristorazione.

Cambio appalto in cui, come l’ultima volta, tante persone anche con famglia da mantenere rischiano di perdere il proprio posto di lavoro, dopo anni di regolare attività lavorativa e nonostante già da tempo abbiano richiesto ufficialmente ai soggetti privati e istituzionali interessati chiarezza e garanzia sulla stabilità occupazionale, per loro e tutti i colleghi del bar.

Insieme ai lavoratori e alle lavoratrici del bar in sciopero ad oltranza, ieri hanno scioperato anche i lavoratori e le lavoratrici Biblicoop delle biblioteche unviersitarie organizzati con la Cub, per manifestare solidarietà nella lotta ai colleghi della ristorazione rivendicare la comune battaglia contro il sistema delle esternalizzazioni e degli appalti che, aumentando la divisione e lo sfruttamento della forza lavoro universitaria, colpiscono i salari, i diritti e la dignità di tutte le persone che lavorano nell’Università, qualunque sia il servizio che con il loro lavoro assicurano quotidianemente per rispondere ai bisogni di una comunità studentesca tra le più numerose d’Italia.

Nonostante la dimostrazione di forza di ieri, però, la vertenza del bar del Campus non si è sbloccata: il senato accademico se è lavato le mani del destino lavorativo e umano dei baristi e delle bariste, addossando la responsabilità dei licenziamenti ai privati e disconoscendo ogni colpa diretta o morale circa la situazione in essere, appellandosi alla tristemente nota lagna del “vorremo ma… mancano i soldi” e la noisa litania del “vorremo ma… la legge non lo prevede”, ovvero la pilatesta narrazione con cui negli anni i governi nazionali e locali di ogni colore politico hanno propagandisticamente giustificato la privatizzazione dei servizi pubblici, incluso quello primario dell’istruzione unversitaria con le tante lucrosissime attività connesse.

Naturalmente, di fronte a una simile inaccettabile e vergonosa chiusura né i lavoratori e le lavoratrici né gli studenti intendono rinunciare a portare avanti la loro battaglia: infatti, la stessa giornata di ieri ha visto altre azioni messe in campo dagli studenti mentre nuove iniziative di lotta sono in preparazione… uniti si vince!

Proprio tale efficace unione organizzativa tra lavoratori e studenti sta rivelandosi decisiva per lo sviluppo di questa importante vertenza, in grado di portare fin nel centro di Torino il conflitto tra sfruttatti e sfruttatori, con i primi finalmente capaci di rispondere ai secondi usando le storiche armi proletarie dello sciopero e della solidarietà – addirittura dello sciopero di solidarietà tra lavoratori diversi, fatto che non capitava da tempo nella città piemontese dove pur scioperi simili erano normali fino a pochi decenni fa.

Lavoratori e studenti, uniti nella lotta: questo elemento di rottura rispetto alla storia di divisioni e sconfitte del passato recente può e deve esser messo in campo con continuità e efficacia, al di là di ogni appartenenza o finalità e oltre i confini dell’Università e di Torino, poiché rappresenta un’energia nuova e potente capace di muovere su un livello conflittuale più alto e incisivo sia le vertenze operaie che quelle studentesche, rafforzando entrambe nella prospettiva di vincere tanto per rilanciare tutte le lotte oltre le realtà coinvolte, quanto per infondere vitalità e combattività al movimento di lotta in generale.

Soprattutto, confermando questa possibilità concreta dell’unione organizzativa tra lavoratori e studenti, la battaglia contro i licenziamenti del bar del Campus universitario di Torino sta dimostrando la necessità di rilanciare la lotta dentro l’Università per obiettivi economici e contrattuali oltre gli steccati delle singole vertenze e al di là della dimensione sindacale fuori dal recinto universitario.

Nel primo caso, se il sistema delle esternalizzazioni e degli appalti ha finora frantumato la forza lavoro impiegata nelle Università, solo unendosi e organizzandosi nella lotta i lavoratori e le lavoratrici universitari – dalla ristorazione alle biblitoteche, dalla ricerca alle pulizie, dalla sicurezza all’amministrazione – riusciranno a riconquistarsi salario, diritti e dignità per avanzare la questione della interalizzazione da una posizione di forza.

Nel secondo caso, la settimana di mobilitazione nazionale e internazionale per le ingiustizie sociali e climatiche dal 20 al 27 settembre costituisce una prima occasione di prova per rinsaldare ulteriormente l’unione nella lotta tra lavoratori e studenti, ponendosi obiettivi comuni e organizzando iniziative insieme anche sui luoghi di lavoro e non solo nelle piazze, con un lavoro di ricomposizione di classe nella prospettiva di costruire un fronte anticapitalista per rompere con questo sistema: di ciò i lavoratori e le lavoratrici del S.I. Cobas discuteranno insieme a altre realtà di lotta nella assemblea anticapitalista del 29 settembre a Napoli, per preparare lo sciopero generale del 25 ottobre e la manifestazione internazionalista del 26 ottobre a Roma.

I lavoratori e le lavoratrici del bar del Campus non vogliono tornare indietro, basta sfruttamento e precarietà: insieme agli studenti, la lotta continua… fino alla vittoria!

S.I. Cobas Torino

Qui gli ultimi aggiornamenti sulla lotta torinese dei baristi e delle bariste del Campus universitario:

https://www.infoaut.org/precariato-sociale/sciopero-e-picchetto-al-bar-campus-dell-universita-di-torino