E’ un doc-reportage che racconta del mondo del lavoro, più nello specifico di reclutamento di manodopera che è diventata nel tempo vero e proprio “Caporalato”.
Variabili di sistema con un denominatore comune: il lavoratore sfruttato, sottopagato, ricattato, nella maggior parte di casi extracomunitario.
L’argomento è circoscritto al più recente fenomeno di sfruttamento nelle pseudo cooperative.
Un buon reportage, peccato che chi l’ha commissionato, la CGIL, nasconda il fatto che questo sistema può andare avanti grazie all’”aiuto” anche dei sindacalisti della CGIL (a parte rarissime eccezioni), i quali permettono tutto e di più alle mafie legali ed illegali.
Le mafie riciclano il denaro sporco non solo acquisendo cooperative ma, soprattutto in una fase di crisi economica, puliscono i loro soldi finanziando le aziende committenti, che gestiscono le cooperative.
Uno dei tanti esempi: l’amministratore delegato della Morgan Facility Management s.p.a., Morgan Fumagalli, aveva a libro paga un ex direttore dell’ufficio provinciale del lavoro, nonché il segretario provinciale della CISL, e un altro sindacalista sempre della CISL, guarda caso “molto attivo” in occasione degli scioperi della GLS di Cerro Al Lambro organizzato dal S.I. Cobas. Scioperi a cui ha fatto seguito il licenziamento di 15 lavoratori, accusati di aver partecipato alla lotta.
Direttori delle ASL, ispettori del lavoro, sindacalisti ecc., costituiscono una rete di corruzione che ha permesso al sistema di prosperare. Non è un caso che nelle cooperative dove siamo riusciti ad avere una presenza abbiamo trovato condizioni economiche e normative pietose, frutto della concomitanza di interessi tra caporioni e sindacalisti compiacenti (da sottolineare che il settore della logistica incide per il 20% sui costi industriali complessivi, per una cifra di circa 6 miliardi di €uro di fatturato.
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