Il 2 agosto 2013 CGIL-CISL-UIL (segreterie e delegati RSU) e Diccap hanno siglato una preintesa sulla ripartizione del Fondo salario accessorio per il 2013 (il fondo su cui sono pagate le indennità e il premio incentivante individuale) che accetta il taglio di 1,4 milioni di euro. Su questa base è stato sospeso per due mesi il pagamento di alcune indennità. Lo scorso anno le stesse forze avevano ratificato il Fondo deciso unilateralmente dall’amministrazione, con un nuovo taglio.
Finalmente, dopo ripetute insistenze del SI Cobas, con USB e CSA, il 13 novembre si è tenuta l’assemblea generale dei dipendenti.
L’assemblea generale delle lavoratrici e dei lavoratori del 13 novembre si è espressa con chiarezza: basta con la politica sindacale del meno-peggio, che si è rivelata la condizione preliminare del peggio e negli ultimi anni ci ha fatto perdere 4 milioni sul fondo del salario accessorio, 1.000 euro a testa all’anno con il taglio dei buoni pasto, senza considerare l’erosione di potere d’acquisto dovuta al blocco dei contratti nazionali subito (accettato) dai confederali.
Chi ha partecipato all’assemblea ha dimostrato di saper ragionare con la propria testa, senza farsi condizionare troppo dalla politica del “dato di fatto” perseguita dall’amministrazione, dal richiamo burocratico a decreti, circolari e pareri (!) che, guarda un po’, vengono presentati come muri invalicabili solo quando si tratta di bastonare lavoratrici e lavoratori, dal messaggio passivizzante delle solite organizzazioni sindacali.
180 partecipanti all’assemblea, di cui 165 votanti, equamente divisi fra Palazzo Lombardia e Ster (grazie anche alla teleconferenza) possono sembrare pochi. Noi pensiamo che siano un punto di partenza non trascurabile. Ora ci tocca una grande responsabilità; tocca soprattutto a noi, per il nostro ruolo di attivisti sindacali e delegati, ma, seppure in minor misura, anche ai 124 che hanno votato contro la preintesa. Non possiamo sederci e aspettare. Dobbiamo muoverci, se vogliamo ottenere gli obiettivi contenuti nella mozione approvata (e dalla piattaforma unitaria RSU): aumento del Fondo almeno a livello del 2012. E distribuzione a tutte e tutti in egual misura delle nuove risorse (pari a circa 1,2 milioni), tramite una progressione orizzontale o un aumento della quota collettiva del premio individuale.
Servirà l’impegno di tutte e tutti, per far questo, di fronte alle resistenze dei firmatari della preintesa (amministrazione da una parte e Diccap e confederali dall’altra [?]) e all’arroganza stile Marchionne di quelli* di loro che credono che la firma di uno valga più dell’impegno di tanti.
Nessuno ci regalerà nulla, questo è sicuro. Dovremo mobilitarci in prima persona!
Del resto, così noi intendiamo l’attività sindacale.
Come prima iniziativa, vi invitiamo a venire con noi dal capo del personale, dott. Camisasca, lunedì 18 alle ore 12.45 per chiedere la riapertura delle trattative, interrotte su richiesta dei confederali (stanza 9 piano 7 ala gialla – GI.07.09).
18 novembre 2013 – S.I. Cobas Regione Lombardia
* Per qualche organizzazione dalla sigla incerta, la democrazia è solo un intoppo, le assemblee sindacali sono tempo perso, chi vi partecipa, lo fa perché costretto o corrotto. Non credono di doversi guadagnare la propria legittimazione fra lavoratori e lavoratrici (neanche fra i loro “25 iscritti”), ma intendono riceverla dall’amministrazione, firmando qualsiasi pezzo di carta gli sottoponga. Nessuna novità…