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[MALPENSA]: Alpina & Coop. tra Verità e Strumentalizzazioni

Il SiCobas è l’unico sindacato di base che non ha ritenuto corretto, utile e necessario unirsi a tutte le sigle sindacali degli aeroporti milanesi contro la cooperativa Alpina. I motivi che hanno unito tutti i sindacati (ma non tutti i lavoratori) sono da attribuirsi alla necessità di bloccare la prima cooperativa che avrebbe dovuto operare nell’area rampa degli aeroporti di Milano.

Pur condividendo il bisogno impellente di contrastare l’ingresso delle cooperative, considerate per esperienza storica portatrici del peggioramento costante delle condizioni lavorative e salariali, abbiamo ritenuto non accettabile affiancarci ai “sindacati” riconosciuti e sempre alleati con le decisioni di Sea.
Le ragioni risiedono nel fatto che negli ultimi anni questi sindacati, distaccati, coccolati, aiutati e pagati dall’azienda, hanno avallato lo smantellamento di interi reparti del gruppo Sea Spa, carriere e assunzioni non sempre trasparenti, appalti discutibili, l’ingresso di cooperative al cargo city, l’utilizzo smodato di lavoro interinale in aeroporto e il MOG.

Sarebbe stato coretto, come avvenuto l’anno scorso sempre per Alpina, che i sindacati di base si fossero uniti nella lotta, ben lontani dal sindacato di comodo, promuovendo un percorso onesto, chiaro e trasparente per perseguire una lotta a tutte le forme di sfruttamento messe in atto negli aeroporti milanesi.

Sicuramente non ci sarebbe stata la strumentalizzazione da parte di Sea Spa, felice di aver ottenuto la sospensione dell’Enac, grazie all’ “AGITAZIONE” pianificata con i sindacati tradizionali e appoggiata dal sindacato di base, utile per attendere la limitazione richiesta ed evitare che cooperative non gradite possano infastidire le manovre dei manager.
Proprio così, l’azienda e i sindacati riconosciuti non sono mai stati contrari alle cooperative e ai tagli dei diritti dei lavoratori, anzi ne sono stati artefici, e quindi è irragionevole, oltre che superficiale, pensare che da oggi abbiano cambiato linea politica.
Ciò è dimostrato dal fatto che sia la Sea Spa che i sindacati riconosciuti, nulla fanno per arginare lo sfruttamento dei lavoratori del Cargo, che grazie al sistema dei subappalti, lavorano in condizioni allucinanti e con stipendi da fame.
Questi signori che combattono Alpina (sindacati riconosciuti) perché non fanno nulla per i lavoratori delle aziende operanti a Malpensa e vessati da contratti senza tutele? Da qui si capisce che ciò che è avvenuto per Alpina è stata una manovra di palazzo che purtroppo ha coinvolto in modo inopportuno gli iscritti del sindacato di base, forse trascinati da teorie profetiche di post comunisti ormai vicini alla pensione o giovani sindacalisti stanchi dei percorsi in salita.

Ribadiamo che il SiCobas si batte in tutta Italia contro tutte le forme di sfruttamento ed è pronto a lottare con le organizzazioni sindacali che per coerenza non si alleano con chi non ha dato prova fino adesso di voler difendere il lavoro come portatore di valore sociale. Lo scopo del SiCobas è di tutelare i diritti di tutti i lavoratori e di tutte le categorie senza sollecitare in alcun modo la guerra tra lavoratori.

Malpensa, 12 agosto 2017