È il diritto del lavoro che prevale nuovamente rispetto al riconoscimento dei 10 giorni di permesso retribuiti al 100% in caso di malattia di figli minori di 3 anni con altro genitore non lavoratore. È questa la grande battaglia legale che come SI COBAS, con il nostro ufficio legale, stiamo portando avanti da alcuni mesi, al fine di far riconoscere a tutta la categoria degli autoferrotranvieri(e probabilmente non solo) un diritto sacrosanto quale quello della necessaria convivialità familiare nel caso di bambino affetto da una qualunque patologia.
Se nel corso delle udienze di I° grado, a difesa del non riconoscimento del diritto alla retribuzione dei permessi, la controparte si presentava con il solo ufficio legale di ATM Spa, nel corso delle udienze del processo di appello, si è presentato udite udite, anche l’ufficio legale di ASSTRA (il sindacato di quasi tutte le aziende trasporto pubblico locale), a dimostrazione della grande importanza della vertenza che stiamo portando avanti.
Pertanto alla sentenza del giudice Giulia Dossi, fa seguito ora la sentenza, nuovamente favorevole per i tranvieri, del giudice d’appello Antonio Lombardi del tribunale di Milano. Siamo certi adesso che ATM e ASSTRA, nel tentativo di riportare indietro le lancette dell’orologio e di piegare i lavoratori alla sconfitta, non si lasceranno perdere l’occasione di ricorrere in Cassazione.
Sembrerà strano quindi, ma c’è ancora qualche sindacato schierato dalla parte dei lavoratori. Adesso aspettiamo però l’applicazione del Jobs Act di Renzi in tutti i posti di lavoro con il risultato che nessuno più potrà decidere di alzare la testa e chiedere il rispetto dei propri diritti: per tutta la vita ci saranno rapporti di schivitù allo stato puro, “o ti magni sta minestra o sei a casa”. A questo proposito bisognerà che emerga la vera intelligenza operaia che butti a mare ogni divisione e frattura tra lavoratori prodotte in questi ultimi 30 anni anche dai sindacati confederali, andando a ricomporre la più grande unità possibile di tutta la classe operaia.
Precedente al devastante Jobs Act di Renzi, il 10 gennaio 2014, con l’avvallo di Cgil, Cisl e Uil, è passata la riforma delle rappresentanze sindacali che di fatto fa piazza pulita del diritto di sciopero per quei sindacati non allineati ai diktat padronali: in estrema sintesi, il divieto a potersi ribellare a qualunque scelta delle aziende. Ed è per questo motivo che nel prossimo rinnovo delle Rappresentanze Sindacali in Atm, se il regolamento conterrà specifiche clausole di accettazione di queste ultime riforme per i soggetti sindacali che intendono partecipare alle RSU, pur di lasciare in mano ai lavoratori quel seppur minimo diritto di sciopero che c’è ancora, è probabile che non ci presenteremo alle elezioni, dando a tutti l’indicazione di boicottaggio.
Intanto continua oramai da 8 anni la farsa del rinnovo del nostro contratto nazionale. Chi si ricorda come il tutto comincio’? Cominciò con una vera e propria presa per i fondelli di tutti, cioè la favola del contratto unico autoferro-ferrovie! progetto che naufragò dopo un paio di anni con il rinnovo del ccnl delle attività ferroviarie. Da allora un ulteriore, continuo gioco di melina tra tutte le parti(aziende, sindacati e governo) con gli anni che passano senza colpo ferire: una commedia tra le parti che va bene a lorsignori tutti e che, senza una decisa sveglia dei lavoratori, potrebbe andare tranquillamente avanti per parecchi anni ancora, a meno che non optano per la sottoscrizione di un contratto bidone.
Allora: TUTTI NEL S.I. COBAS
S.I. COBAS = DIRITTI(QUELLI VERI) PER TUTTI!
S.I. COBAS TRASPORTI
Milano, 03 giugno 2014